“Divide et
impera” è una locuzione latina che tradotta letteralmente significa
dividi e domina. In politica e sociologia si usa per definire una
strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una
popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in
modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. In realtà,
questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole
entità, ciascuna titolare di una quantità di potere, possano unirsi,
formando un solo centro di potere, una nuova e unica entità più
rilevante e pericolosa. Per evitare ciò, il potere centrale tende a
dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che quest'ultime
non trovino mai la possibilità di unirsi contro di esso. Questa
strategia è stata messa in atto dal potere centrale del MIUR nella sua
decisione, nonostante la presenza di numerosi e riconosciuti errori
docimologici nella batteria di test, di confermare la data del 12
ottobre 2011 per svolgere la prova preselettiva del concorso DS. Questa
conferma di data, ipotecava la spaccatura degli oltre 42000
aspiranti DS, dividendoli, così come è stata, in due sottogruppi,
quelli degli idonei e quelli degli esclusi. La battaglia a colpi di
ricorsi e controricorsi, spostava il problema, dagli errori commessi a
quello della legittimità e opportunità deontologica di fare o
meno il ricorso, contribuendo in modo sostanziale a frammentare il
potere di controllo, su contenuti e procedure, da parte di tutti
i docenti partecipanti al concorso. Ricordo, che il Ministero una
volta confermata l’esistenza di oltre 1000 domande a risposta multipla
sbagliate, pubblicò l’elenco degli esperti che avevano formulato
i test, forse nel tentativo di deviare le responsabilità civili, da
eventuali richieste di danni, per lo scempio docimologico progettato.
Ricordo, inoltre, che il riconoscimento ufficiale degli errori da parte
del MIUR è avvenuto in data successiva a quella in cui si stabiliva la
conferma del 12 ottobre per la prova preselettiva. I ricorrenti
da parte loro hanno interpretato la locuzione latina “Divide et
impera”, nel modo in cui la stessa viene interpretata nel settore
dell’intelligenza artificiale, in altre parole in informatica si parla
di approccio "Divide et Impera" (o "Divide and Conquer") quando si
divide un problema in problemi più piccoli per gestirli più
facilmente. Questa parcellizzazione del problema trova il
suo primo step nell’attuale ricorso al TAR del Lazio, dove circa 8000
ricorrenti attendono una sentenza di sospensiva. Gli altri step
saranno il giudizio del TAR sul ricorso e l’eventuale appello al
Consiglio di Stato, e quello più importante sarà la causa nei tribunali
ordinari per la sacrosanta richiesta di danni a chi ha potuto concepire
una simile sequenza di errori, che rimarrà indelebilmente scolpita
nella memoria storica dell’istruzione italiana.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it