Dopo aver letto la richiesta di rettifica
arrivata in redazione da FormezItalia spa, ho voluto riportare in una
mia breve nota riguardante l’art 8 della Legge 8 febbraio 1948,
n. 47 (Disposizioni sulla stampa ), che recita testualmente “ Il
direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire
gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa
le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state
pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri
o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a
verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto
suscettibile di incriminazione penale.
Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma
precedente sono pubblicate, non oltre due giorni da quello in cui è
avvenuta la richiesta, in testa di pagina e collocate nella stessa
pagina del giornale che ha riportato la
notizia cui si riferiscono. Per i periodici, le dichiarazioni o
le rettifiche sono pubblicate, non oltre il secondo numero successivo
alla settimana in cui è pervenuta la richiesta, nella stessa pagina che
ha riportato la notizia cui si riferisce. Le rettifiche o dichiarazioni
devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono
essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il
limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche,
per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni
contestate. Qualora, trascorso il termine di cui al secondo e terzo
comma, la rettifica o dichiarazione non sia stata pubblicata o lo sia
stata in violazione di quanto disposto dal secondo, terzo e quarto
comma, l'autore della richiesta di rettifica, se non intende procedere
a norma del decimo comma dell'articolo 21, può chiedere al pretore, ai
sensi dell'articolo 700 del codice di procedura civile, che sia
ordinata la pubblicazione. La mancata o incompleta ottemperanza
all'obbligo di cui al presente articolo è punita con la sanzione
amministrativa da lire 15.000.000 a lire 25.000.000. La sentenza di
condanna deve essere pubblicata per estratto nel quotidiano o nel
periodico o nell'agenzia. Essa, ove ne sia il caso, ordina che la
pubblicazione omessa sia effettuata”. Poco importa se, nel concorso
DS, ben 24000 insegnanti sono stati vittime di una procedura mal
gestita ( come l’attuale concorsone pubblico per insegnanti
all'estero ), e poco importa essere solidali con colleghi
incappati in spiacevoli costrizioni concorsuali, l’importante, mi
sembra di capire, è non dire, fare finta di nulla, rimanere impassibili
ai torti ed alle vessazioni didattiche. Mi torna in mente un video, a
cui feci riferimento in un articolo, il giorno prima della fatidica
prova preselettiva, che ritengo molto attuale e di cui riporto
nuovamente il link: http://www.youtube.com/watch?v=utOGyZ6iu6M
.
Lascio al lettore associare i personaggi del video agli attuali
protagonisti di questo sciagurato concorso DS.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it