Ringrazio il
collega Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF, per la sua
puntuale, precisa e cortese risposta, dove emergono tutti i
futuri step processuali che caratterizzeranno la camera di consiglio di
Palazzo Spada, prevista per il prossimo 20 dicembre. Si punta
decisamente sull’errore docimologico e di contenuto, che potrebbe
individuare impietosamente, una volta ufficializzato dentro un’aula di
giustizia, gravi responsabilità di incompetenza disciplinare. Per
quanto riguarda le mie competenze professionali, in ambito Hi-tech, con
grande piacere mi confronterò con gli esperti ANIEF, per dimostrare,
con il rigore della logica tecnico-scientifica, i gravi errori commessi
nelle 5 domande del modulo 7, quello dell’area informatica. Stilerò una
circostanziata relazione tecnica di parte, che spero possa
contribuire, nel convincere i giudici del Consiglio di Stato
della presenza invadente e condizionante dell’errore docimologico.
Per dovere di cronaca scolastico-concorsuale riporto quanto
scrittomi da Marcello Pacifico:
“Gentilissimo collega,
posso soltanto condividere le tue
parole che mi spingono, se fosse possibile, a non demordere ancora di
più in questa battaglia di civiltà, perché è evidente che se anche una
sola delle risposte di questo "maledetto" concorso fosse errata come il
Consiglio di Stato sembra voler ammettere almeno in questo fase
cautelare soltanto per 6 ricorrenti su 30.000 e per cinque sole
domande, allora non vi sarebbe più certezza di diritto per tutti i
ricorrenti che hanno ottenuto l'idoneità sotto gli 85 punti. I nostri
esperti ne hanno trovato 22 di risposte sbagliate che sono state
allegate alla memoria del ricorso rispetto alle 38 precedentemente
segnalate; chiederemo una perizia tecnica, ma qui il problema non è
nella quantità delle risposte errate quanto nella violazione del bando
di concorso che ne prevedeva l'esattezza in tutta la loro interezza. E
tralascio la mancanza di verbali per le riunioni delle commissioni
deputate alla scrittura dei test o dello stesso operato delle
commissioni di vigilanza. Sembra che una scure di atti impropri o
illegali si sia abbattuta su questa prova, quando in altri concorsi per
molto meno si è concesso a tutti i candidati di misurare con serenità
la propria preparazione. Pertanto, confermo che fino all'ultimo grado
di giudizio di merito di questo ricorso, l'attenzione dei nostri
legali, del nostro sindacato non verrà meno come abbiamo avuto modo di
far comprendere dalle pagine della stampa nazionale e locale a tutti i
cittadini, perché non possiamo permetterci da cittadini di avere dei
dirigenti selezionati su quesiti non congrui al profilo professionale
ricoperto. Già il prossimo 20 dicembre chiederemo al Consiglio di Stato
una sessione riservata delle prove scritte aperta ai ricorrenti e, in
sub ordine, il rinnovamento delle prove già avvenute. In caso di
mancato accoglimento chiederemo nel merito l'annullamento di tutta la
procedura concorsuale e la sua rinnovazione. Non ci fermeremo perché
deve essere garantita a tutti gli attori di questo processo la parità
di trattamento davanti alla legge, al di là delle convinzioni
politiche, delle tessere sindacali, degli interessi particolari; perché
la Scuola è il futuro di domani.
La giustizia prima o poi rende merito
alla causa in cui credi, e posso confermarti che l'Anief è assetata di
giustizia.
Il Presidente nazionale Anief Marcello Pacifico”
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it