Il Tar, nei
giorni scorsi, ha accolto il ricorso di una quarantina di
candidati esclusi dagli ultimi test di accesso alle facoltà mediche
dell'università di Brescia. Le motivazioni del ricorso sono riferite
all'annullamento, durante la prova, di quattro degli 82 quesiti
contenuti nel test di selezione, poiché presentavano alcune
«incongruenze». È stato riconosciuto come la società privata che aveva
la responsabilità di formulare le domande per il test, abbia
commesso alcuni errori, e che l'Università non sia stata in grado, sul
momento, di gestire la situazione. Gli studenti universitari dopo
questa significativa vittoria di giustizia, affermano che gli errori
commessi dimostrano come il sistema dei test a crocette (
chi scrive pensa anche quello a pallini ) non sia affidabile, e
pertanto va ripensato l'intero sistema universitario di accesso,
che dovrebbe consentire ad ogni studente di poter iniziare il
corso di studi, per cui si sente maggiormente portato. In modo analogo
gli eventi si sono ripetuti anche nell’ultimo concorso per Dirigenti
Scolastici, infatti, la presenza di numerosi errori, 22 su 100 ( fonte
ANIEF ), ha caratterizzato, in senso negativo, la prova preselettiva,
determinando una valanga di ricorsi, che avranno il loro epilogo
dopodomani presso il Consiglio di Stato a Palazzo Spada in Roma. Le due
selezioni hanno avuto l’errore come matrice comune, ma si differenziano
come qualità di concorrenti, infatti, nel primo ( selezione Università
di Brescia ) concorrevano studenti in medicina, ovvero il futuro
della nostra sanità, nel secondo ( Concorso DS ) concorrevano insegnanti, che
nell’immaginario collettivo sono considerati persone senza
diritti e con soli doveri, quelli dell’ essere calpestati, vessati e
mortificati da prove erronee ed inique. Lo stesso Consiglio di
Stato ha ammesso agli scritti del concorso DS diversi ricorrenti con
punteggi inferiori al limite imposto dal bando concorsuale,
riconoscendo l’ipotesi dell’errore docimologico nelle domande della
prova preselettiva. Questo riconoscimento, di fatto, contraddice le
motivazioni di rigetto del TAR Lazio, “Considerato che il
bando del concorso in questione consente l’ammissione alle prove
scritte previo superamento della prova selettiva per test a risposta
multipla; Considerato che parte ricorrente non ha superato detta prova
propedeutica……. Respinge la domanda di sospensione cautelare “,
in quanto alcuni candidati che non avevano superato la prova
preselettiva, hanno svolto serenamente i due scritti del 14 e 15
dicembre scorsi. Il 20 dicembre si vedrà se l’errore ha la stessa
valenza nell’Università così come nella scuola, e se così non
fosse, si prenderà atto che all’Università le selezioni si
svolgono e si svolgeranno all’insegna della ragione e della
consapevolezza, mentre nella scuola le competenze migliori vengono e
verranno individuate attraverso parametri, che con la logica e la
razionalità della verità concettuale hanno poco da spartire. Un
difficile problema di equità per il neo ministro della pubblica
istruzione.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it