Egregio signor Andrea
Gavosto,
chi le scrive è un precario della scuola pubblica “statale”. Non ho
remore nel dirle che sono rimasto basito dal suo articolo comparso su
Sole24ore il 21. 12. 2011 Credo fermamente che quanto da lei affermato
sia totalmente arbitrario e fuori luogo. Sinceramente credo, anzi
voglio credere, che neanche lei si sia reso conto fino in fondo di cosa
ha scritto. Eliminare le graduatorie con i concorsi? Forse le sfugge il
significato di “abilitazione di valore concorsuale” o di “idoneità
all’insegnamento”. Non c’è altra spiegazione. Credo sia comunque
opportuno ricordarle che i diritti dei docenti precari, inseriti nelle
Graduatorie ad Esaurimento provinciali, sono tutelati dalla legge. La
scuola, nel caso lei non lo sapesse, è res pubblica, inserita in un
contesto legislativo in cui prevalgono diritti soggettivi che sono
sempre tutelati. Poi, nel caso si volessero valutare attitudine
all’insegnamento e competenze relazionali, questi requisiti sono stati
già oggetto di valutazione in altre sedi concorsuali (SSIS, Concorsi
ordinari, riservati ecc…). Chi ha già conseguito un’abilitazione di
valore concorsuale non deve essere soggetto ad ulteriore valutazione.
Pensi solo a cosa le risponderebbe un Dottore Commercialista o un
Procuratore Legale se lei gli chiedesse o addirittura gli imponesse di
sostenere di nuovo l’Esame di Stato. Ebbene, noi le diamo la stessa
risposta. Non se ne meravigli, la prego.
Non lo sa che anche noi siamo dei Professionisti iscritti ad un Albo
che, nonostante i continui raggiri, insiste ancora nel definirsi
Graduatoria “ad Esaurimento”? Sinceramente mi chiedo poi il perché di
tanta malcelata ostinazione nel sostenere la necessità di un nuovo
concorso per i docenti. In genere quando in Italia si insiste tanto per
un concorso è perché vi è da sistemare qualcuno… Altro punto: secondo
lei l’anzianità di servizio non conta nulla? Che io sappia, in tutti
gli ambiti professionali abilità e competenze sono dimostrabili solo in
base all’anzianità di servizio. Chi non supera il concorso esce da
tutte le graduatorie? E cosa vuole che le facciamo di chi ha lavorato
per anni con dedizione? Noi crediamo invece che l’Italia debba
adeguarsi alla normativa dell’Unione Europea, la quale stabilisce che
dopo tre anni di servizio si ha diritto alla stabilizzazione. Lo
sapeva? La Fondazione Agnelli, questo invece è risaputo, gestisce
scuole paritarie per le quali nel 2010 sono stati stanziati 539 milioni
di euro, mentre la finanziaria del 2011 ne ha stanziati altri 536
ridotti poi a 281 milioni di euro. Ora, visto che ai vostri introiti si
aggiunge anche il denaro dello Stato, non crede che da parte vostra
sarebbe opportuno convocare gli insegnanti dalle graduatorie statali
(Graduatorie ad Esaurimento, riservate agli abilitati) e non, sic et
simpliciter, attraverso il poco oggettivo criterio della “simpatia”?
Sentiamo dire, ma non ci abbiamo mai creduto, che i vostri insegnanti
non vengono sempre remunerati con stipendi veri e con veri contributi …
Sentiamo anche dire, e a questo invece ci crediamo, che gli allievi
delle scuole paritarie sono maggiormente seguiti. Ma se da un lato devo
rallegrarmi con lei di ciò, dall’altro forse anche noi avremmo potuto
seguire meglio i nostri allievi se avessimo avuto la possibilità di
formare delle mini classi, come l’avete avuta voi (sempre grazie ai
finanziamenti pubblici, giusto?). Come tutti sanno, nelle scuole
pubbliche “statali” si è dovuto, invece, far fronte alle cosiddette
“classi pollaio” di 25 – 30 alunni, fortemente volute dall’ex Ministro
Gelmini. Infine, Signor Gavosto vorrei solo che riflettesse su quanto
le ho rappresentato, invitandola cortesemente a non offendere la nostra
professionalità e intelligenza. Mi creda, siamo stati attaccati più
volte in modo del tutto arbitrario e di parole in libertà non ne
vogliamo sentire più. Distinti saluti
Lettera di
Giuseppe Simone al Sole 24 ore