Il preside Gianni Zen
nel suo ultimo articolo, del 27 dicembre 2011, pubblicato sulle pagine
di ilsussidiario.net, dal titolo “Un nuovo concorso? Il sistema
migliore per moltiplicare i mali della scuola”, evidenzia il fatto che
non crede più ai maxi-concorsi, al valore taumaturgico dello Stato e
delle sue propaggini amministrative, centrali-ministeriali o
periferiche-regionali. La taumaturgia (parola formata a partire dal
greco θαῦμα thaûma, tema thaumat-, "miracolo" e ἔργον érgon "lavoro") è
un ramo della religione che si occupa dei prodigi e dei miracoli,
appunto gli stessi miracoli che non fanno, e non hanno mai fatto, parte
del complesso mondo della scuola, con o senza i tanti sventolati
elementi di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà, infatti,
tanto nella sua dimensione orizzontale o sociale, quanto in quella
verticale o istituzionale dovrebbe sancire il passaggio dallo "Stato
per i cittadini" allo "Stato dei cittadini", in altre parole si
dovrebbe assistere alla trasformazione di uno Stato da soggetto
astratto e formale a soggetto pubblico responsabile di un patto con i
cittadini ( tempo fa ho fatto da telespettatore, in una trasmissione di
Bruno Vespa, ad un patto con i cittadini italiani, ed oggi assisto alle
macerie economico-finanziarie provocate da quel patto ) essenzialmente
finalizzato a garantire agli stessi pienezza di diritti individuali e
sociali, efficaci risposte ai bisogni e quindi pienezza di
cittadinanza. Tutte promesse dall’elevato fascino istituzionale, ma di
differente attuazione nelle diverse regioni del nostro Bel Paese, con
tutto vantaggio verso quelle aree industrializzate del nord, che oggi
sono sede dei più importanti centri di ricerca e sviluppo
dell’innovazione tecnologica italiana. Gent.mo Zen, condivido le Sue
perplessità sui modelli attuativi di tale trasformazione epocale del
mondo dell’istruzione, soprattutto quella tecnica e professionale, e al
suo dubbio sul rischio reale di scuole ed enti locali che, in
stile mafioso, imbroglino le carte, aggiungo il mio sulla possibilità
che le stesse scuole ed enti locali, in stile leghista, possano fare di
peggio. Nel meridione, nonostante i dati delle indagini OCSE-PISA, si
raggiungono livelli di assoluta qualità didattica, anche in un sistema
centralista del sapere nazionale, grazie all’abnegazione e alla
passione di Professori e Dirigenti Scolastici, che con le loro
competenze riescono a supplire qualche inefficienza, sempre presente in
qualsiasi attività umana. Le parlo per esperienza diretta, viste le mie
attività didattiche e divulgative sull’ innovazione tecnologica,
ideate dalla stupenda terra di Sicilia, e che coinvolgono centri di
eccellenza tecnologica anche della sua regione, come Veneto Nanotech
con sede a Padova, la cui collaborazione con il mio blog “Dieci alla
meno nove” dura ormai da diversi anni (http://www.venetonanotech.it/it/news-eventi/nanotecnologie-news/
), o come INCA (consorzio Interuniversitario Nazionale Chimica
per l’Ambiente ) con sede a Venezia, di cui mi onoro essere autore
della rivista ufficiale GREEN (http://www.incaweb.org/green/news/text/news0049.htm
). A volte le dinamiche di ricerca didattica ci portano ad
interfacciarsi con centri di ricerca che non sono residenti nella
provincia o regione di operatività, a volte, in un contesto di
globalizzazione, anche l’intero territorio nazionale ci può andare
stretto. Di conseguenza una parcellizzazione del sapere, da
nazionale a comunale, potrebbe avere riscontri di non facile
previsione, nonostante l’organizzazione della migliore delle reti
scolastiche possibile. Concludo con un semplice ragionamento, il Veneto
e altre regioni limitrofe, come il Trentino, che Lei riporta sempre
come esempio di sussidiarietà efficiente, qualche decennio fa, si sono
lasciati scappare una delle migliori competenze italiane nel settore
della microelettronica, quella di Federico Faggin ( progettista del
primo microprocessore INTEL 4004 ), che ha fatto le fortune della INTEL
e di tutta l’informatica statunitense, forse una maggiore
sinergia nazionale, nel riconoscimento delle professionalità tecnico
scientifiche, ci avrebbe fatto guadagnare diverse decine di punti
di PIL, con buona pace del titolo V.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it