Pubblichiamo
il racconto sulla scuola dell'autore catanese prof. Marco Pappalardo, vincitore
del concorso nazionale "Accendi una Stella", organizzato
dall'Università Cattolica e dall'Istituto Toniolo, in colllaborazione
con "La Stampa", concorso che si rivolge agli studenti delle
scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, agli studenti
dell’università e agli insegnanti.
redazione@aetnanet.org
Carissimi Studenti,
oggi desidero raccontarvi un sogno. Sapete, anche i Prof. sognano,
quindi dormono, e la mattina fanno pure fatica ad alzarsi per andare a
scuola! Ho sognato di essere in visita di istruzione con voi e di
entrare in un negozio che vendeva articoli per la scuola e “tutto per
il Prof. che non deve chiedere mai”. Incuriosito, sono entrato, e ho
visto un’esposizione di scatole con grandi etichette. Il commesso mi
mostrò le scatole molto colorate e di formato diverso. «Questa rossa –
disse – contiene un apparecchio che corregge i compiti da solo, senza
che lei faccia fatica; questa gialla, invece, ha degli auricolari che
le permetteranno di ascoltare con attenzione solo le domande degli
alunni che riterrà opportune e non le solite questioni sul senso della
vita, sull’amore, ecc.; quella nera è la scatola “delle torture” e vi
sono gli strumenti migliori per umiliare uno studente o metterlo in
difficoltà; la scatola verde contiene un bonus per essere sostituito
per metà dell’anno da un collega; grande era la scatola azzurra che
conteneva i migliori strumenti tecnologici del momento per fare lezioni
straordinarie con il minimo sforzo». L’uomo continuò a mostrarmi la
merce e persino un aggeggio che permette di leggere i pensieri degli
studenti subito prima di un’interrogazione decisiva o subito dopo un
cattivo voto! Quando chiesi il prezzo di tutta questa roba, rimasi
stupito che fosse tutto gratis tranne la scatola bianca! Era l’unica
che non avevo visto, domandai di mostrarmela e il commesso disse: «Che
senso ha? Perché se tutto è gratis, lei vuole vedere proprio quella?
Non vede che è tutta impolverata e non la vuole mai nessuno? Lasci
perdere». Se una cosa ho imparato da voi, Carissimi Ragazzi, è la sana
curiosità e il non essere molto ubbidiente, così ho insistito. Leggendo
l’etichetta ingiallita cominciai a commuovermi, poiché vi era scritto
il nome di ciascuno di voi, dei compagni di altre classi, di quanti
sono stati miei alunni in passato e persino di alcuni che non
conoscevo. A quel punto tentai di aprirla, ma il commesso mi disse che
questa si doveva comprare chiusa e senza sconti. Non esitai e firmai
persino un assegno davanti all’uomo compiaciuto dell’affare fatto, che
mi salutò: «Complimenti! Non è la prima che vendo e spero non sia
l’ultima. Mi auguro non sia pesante da portare per lei, poiché ho visto
alcuni non farcela e abbandonarla poco dopo». Ringraziai e uscii; girai
l’angolo, mi fermai e sedetti su un muretto per aprirla subito,
tolsi il coperchio e…DRIIIIN!!! Mi sono svegliato puntuale con la
sveglia! Vi chiederete se mi dispiace non aver visto il contenuto. No,
Carissimi Amici, non mi dispiace, poiché ho capito che ogni giorno apro
questa scatola nel confronto con voi, ne vedo il contenuto nei vostri
sguardi, nella condivisione di gioie e dolori, dentro e fuori la
scuola, studiando e lavorando per voi. Ed è bello sapere che non è un
sogno qualunque, ma un sogno con i piedi per terra e lo sguardo in
cielo!
Marco Pappalardo
marcopappalardo@teletu.it