È difficile per
un giovanissimo assessore regionale siciliano all’Istruzione (e
soprattutto) alla Formazione Professionale non sentirsi dalla parte dei
suoi coetanei (o quasi) che in atto occupano le scuole, ma arrivare ad
esprimere solidarietà allo sparuto numero di studenti del superiore
occupanti le scuole palermitane è davvero il colmo; significa non voler
capire le cose importanti da quelle farlocche, tanto da offrire il
fianco all’ironia della Letterina ASASI che non si è davvero
risparmiata, con ben due note sull’argomento.
Io, che ho qualche annetto in più di Roberto Tripodi e me la batto con
Giuseppe Luca, mi limito a sorridere soltanto, superando così anche la
soglia dell’indignazione, e preciso ai miei due ex colleghi che la
giovane Assessore non vuole capire ancora qual’è il suo ruolo, che va
ben oltre l’espressione fuori luogo della sua “solidarietà” diretta ai
giovani occupanti.
A Roberto e Pippo, come da un anno in qua fa periodicamente Ceripnews,
ricordo, per esempio, che l’Assessore non vuole capire:
- che non può fare a tempo pieno l’assessore regionale alla F.P. che
certamente andava risanata (anzi rifondata!), lasciando in balia di
terzi (sic!) tutta la P.I.;
- che alla scuola siciliana serve una legge sul diritto allo studio,
alla formazione e al lavoro;
- che alla scuola siciliana serve un’anagrafe scolastica che prende in
carico tutti i nati da 3 al 18 anni ed oltre, per seguirne studi,
andamento e prima occupazione;
- che alla scuola siciliana serve un’anagrafe delle scuole pubbliche
non statali, paritarie o meno che siano;
- che la scuola siciliana non può continuare ad avere scuole
sgarrupate, non in sicurezza e con i presidi che giorno dopo giorno ci
mettono la faccia (e pure i soldi, in caso di multe!) per assicurare un
servizio ormai ai limiti della tollerabilità;
- che la scuola siciliana necessita di fondi non solo per il
funzionamento amministrativo-didattico, ma anche per l’elevazione
dell’offerta formativa, in nome di un diritto allo studio tradito e-o
ignorato, proprio dalla nostra Regione;
- che la scuola siciliana, sempre a proposito di fondi, deve capire –
anzi, vuole capire – perché da anni i criteri di assegnazione non
vengono rinegoziati (con le OO.SS. Regionali e i rappresentanti
dell’Area V dei Dirigenti Scolastici) secondo indicatori oggettivi e
non rinnovando le fantasticherie di funzionari vari che si sono
avvicendati nel tempo nella gestione di una materia tanto delicata e
complessa;
- che la scuola siciliana, dalla primavera scorsa, attende gli
annunciati tavoli provinciali sul dimensionamento/razionalizzazione
della rete scolastica per evitare anche quest’anno ( e il rischio si
corre, ed è grave!) che il tutto finisca in un’ammucchiata di 2-3
giorni con ratifiche a raffica su un piano regionale partorito dalla
fantasia (per non incompetenza!) di qualche funzionario o consulente di
turno e senza riscontro alcuno con il territorio, con i suoi bisogni,
le sue attese, le sue vocazioni.
Cari Roberto e Pippo, credo che tutto questo, ed altro ancora che
risparmio a voi ed ai lettori di Ceripnews, vada ben oltre e sia più
grave delle parole postate su Facebook che, in proporzione, etichetto
come goliardate fuori misura. (ninni bonacasa)
Ceripsnews.it