DA “LIBERAJONIANEWS”
STANDING OVATION PER L’ORCHESTRA MACHERIONE A “LE CIMINIERE”
Una vera e propria standing ovation, assolutamente meritata, ha sottolineato l’altissimo gradimento riscosso dal “Saggio orchestrale 2014” proposto al teatro Le Ciminiere di Catania dagli alunni che compongono l’ormai celebre “Orchestra Macherione”, fiore all’occhiello non solo del terzo istituto comprensivo di Giarre, diretto con competenza e passione dalla preside Rossana Maletta, ma dell’intera città, come ha tenuto a sottolineare il sindaco Roberto Bonaccorsi, che ha ufficialmente invitato i piccoli ma bravissimi musicisti ad esibirsi in piazza Duomo, salotto cittadino. Tra gli ospiti che hanno impreziosito l’evento, la referente nazionale per la Musica del MIUR Annalisa Spadolini, che ha ripetutamente elogiato l’attività ed i risultati della scuola ad indirizzo musicale giarrese; numerosi rappresentanti dell’Ufficio scolastico provinciale di Catania, dirigenti e docenti di diversi istituti tra i quali Monica Insanguine, preside dell’IPSIA Majorana-Sabin di Giarre che ha collaborato per la realizzazione dei gilet indossati dai piccoli orchestrali. La piacevolissima serata si è aperta proprio con l’esibizione dell’orchestra dei “Piccoli Musicisti”, diretta da Patrizia Mangiagli e formata dagli alunni della 1^ G del “Verga”, sezione ad indirizzo musicale (con altri elementi ad integrare la formazione), al loro debutto. Come si prova un intimo stupore nel vedere una piantina che germoglia e fiorisce, un bambino che muove i primi passi o pronuncia le prime parole, analogamente succede quando, nel giro di pochi mesi, un gruppo di ragazzi riesce a mettere su il suo primo programma musicale: “Courente” di Marini, “The sound of silence” di Simon e Garfunkel, entrambe trascritte dal Giuseppe Mignemi ed il celebre spiritual “Oh when the saints go marching in” trascritto da Grazia Scandurra. C’è voluta tutta la fatica dello studio individuale e d’insieme, ma il risultato finale ha rappresentato per loro la giusta ricompensa e per il pubblico un piacevole prologo. Dopo gli scroscianti applausi, la preside Maletta ha ufficialmente annunciato l’ingresso dei ragazzi nell’Orchestra Macherione. E quale miglior inizio poteva proporre l’orchestra dei “grandi” (a voler chiamare così gli alunni di 2^ e 3^ media) se non l’Inno Nazionale di Mameli-Novaro e l’Inno alla Gioia, ovverosia quello europeo, di Beethoven? Ascoltare gli inni è stato utile a ricordare la nostra identità e la nostra cittadinanza, non per rimarcare dei confini, arroccandoci dentro di essi, ma per riconoscere tutti i valori che ci ha trasmesso la comunità nella quale siamo nati e cresciuti. Allora gli inni diventano simboli di appartenenza ma non di parte, di coesione ma non di contrapposizione, e ci spronano a dare il nostro piccolo ma determinante contributo personale a migliorare ogni giorno il mondo in cui viviamo. Quindi, l’Orchestra Macherione ha proposto un programma che ha rappresentato la sintesi tra il percorso didattico affrontato ed i diversi generi ed epoche musicali. A fine novembre 2013 l’orchestra ha svolto la funzione di ensemble laboratoriale nel progetto del MIUR “Suoni condivisi”, per la formazione e il perfezionamento dei docenti direttori d’orchestra della Sicilia, esperienza formativa di alto valore didattico. Tra i brani musicali studiati anche la “Gavotta” di Hàndel, elaborata dal docente del suddetto corso Simone Genuini. Da ottobre a dicembre quasi tutte le energie del corso a indirizzo musicale sono state impegnate nella preparazione del concerto di Natale, che ha visto la partecipazione non solo dell’orchestra dei “grandi”, ma anche dei ragazzi della prima classe in veste di coristi, oltre che dei più piccoli della scuola primaria. Particolarmente suggestivo il brano scelto da quella esperienza, “A la Huella” di Ramirez (elaborato da Mignemi).Tra le attività musicali c’è stato anche un laboratorio di composizione musicale, uno spazio didattico dedicato all’attività creativa, nel quale i partecipanti hanno scoperto di potersi esprimere in musica non solo come esecutori, ma anche imparando a utilizzare e a manipolare idee proprie. Sono stati prodotti diversi componimenti per vari strumenti, raccolti in un volume e registrati in un CD.Nell’occasione è stato eseguita “Sky Night” del giovanissimo sassofonista Giovanni Campo, peraltro premiato alla 6^ edizione del concorso nazionale “Jacopone da Todi”. Il fatto che l’orchestra abbia eseguito un brano composto da uno dei suoi componenti è il segnale che la musica può essere ancora viva e attuale, e rinnovarsi costantemente come un cantiere in continuo fermento.Rimanendo nell’àmbito della musica contemporanea, non poteva mancare un brano scritto da Giuseppe Mignemi: il direttore dell’orchestra, compositore ed eclettico musicista, ha peraltro ricevuto un premio dal MIUR per “Alea iacta est”, alea intesa come casualità, note sparse in un “disordine organizzato”. L’orchestra sonda nuove sonorità, incuriosita ma fiduciosa, scoprendo di sapersi cimentare anche in qualcosa di nuovo e di diverso. Così anche la musica “aleatoria” è entrata a far parte del bagaglio di esperienze dell’Orchestra Macherione.In programma non potevano mancare gli omaggi ai “mostri sacri” della musica. Anzitutto, la “Fuga n. 2” tratta dal primo libro de “Il clavicembalo ben temperato” di Bach (trascritta da Mignemi), ove le melodie s’intrecciano, si rincorrono giocando tra loro, con regole ben precise e tanta arte; ognuno ha una parte importantissima e… guai a giocar male. Qui la musica non ha bisogno di ispirarsi a nulla, è bella in sé, è la cosiddetta musica “assoluta”. Quindi, il secondo tempo “Scherzo” della 9^ Sinfonia di Beethoven (trascritto da Mignemi), brano lungo ed impegnativo che ha sottolineato la bravura dei ragazzi giarresi.Anche l’incontro con il mondo del jazz è stato entusiasmante: non ci sono stati problemi a entrare nel ritmo quinario dello storico “Take Five” di Brubeck e Desmond, arrangiato dal “solito” Mignemi. L’orchestra è “scivolata” nel lieve dondolio dello swing, creando spazi in cui alcuni solisti a turno si sono cimentati in improvvisazioni ogni volta diverse, secondo una prassi esecutiva che caratterizza da sempre tale genere musicale.La conclusione è stata un vero e proprio inno alla musica: “Music” di John Miles (voce solista Virginia Gangemi), canzone tratta dal repertorio rock degli anni ’70, in cui gli orchestrali trovano in partitura anche la parte da cantare, trasformandosi a tutti gli effetti in coro; questo per non dimenticare che possediamo dalla nascita il nostro primo e fondamentale strumento musicale, la voce. In questo caso poi era particolarmente importante far cantare tutti, perché si è davanti a un testo che esprime in poche parole lo spirito che anima il corso a indirizzo musicale ed ha fatto da filo conduttore alla manifestazione: “La musica è stata il mio primo amore e sarà l’ultimo/Musica del futuro e musica del passato/Vivere senza la mia musica sarebbe impossibile/In questo mondo di guai la mia musica è la mia salvezza”.C’è poco da aggiungere: complimenti alla preside Maletta, al direttore Mignemi, ai docenti Patrizia Mangiagli e Jessica Seminara (violino), Grazia Scandurra (clarinetto), Sebastiano Paladino e Gaetano Spartà (pianoforte), Vito Gioieni (flauto), Pierpaolo Maccarrone (violoncello), Rosario Mangano (tromba), Giuseppe Trovato (trombone), Antonino Guzzo (oboe), Giovanni Caruso (percussioni) e, soprattutto, agli oltre cento piccoli bravissimi musicisti! MARIO VITALE