Roma -
Non è sordo, non è cieco, cammina: quindi, non è autistico. E perde
l'accompagno. Non è uno scherzo, ma è quanto ha stabilito, alcune
settimane fa, la commissione dell' Inps di Pozzuoli, dopo aver
"visitato" Luigi, un ragazzo di 15 anni che, fino a questo momento,
aveva ricevuto regolarmente l'accompagno, per via del disturbo
autistico regolarmente certificato. Disturbo confermato anche, poche
mesi fa, dalla visita per la104, che gli ha riconosciuto un autismo
grave, di livello 4. A denunciare il caso è Ugo, fratello di Luigi, che
chiede aiuto in rete e subito mette in moto la macchina della
solidarietà on-line: decine, in poche ore, i commenti e i consigli che
il suo post riceve. E non sono pochi quelli che riferiscono di aver
vissuto la stessa esperienza.
"Mio fratello Luigi, autistico e a tratti iperattivo, compirà 15 anni
lunedì - scrive - Finora ha percepito un'indennità di 480, euro con cui
mia madre paga(va) l'affitto di casa, poiché non può lavorare dovendo
badare a lui. A luglio li ho accompagnati all'Inps di Pozzuoli per la
visita di controllo di mio fratello e stamane è arrivata una carta con
scritto su sapete cosa? Che a mio fratello non hanno riconosciuto
l'autismo perché, testuali parole, ‘non è cieco, non è sordo, non è
muto ed è riuscito ad arrivare da Ischia (dove vive con la mamma, ndr)
a Pozzuoli (dove viveva fino a un anno fa, sempre con la mamma, ndr)
senza problemi'. Io vi chiedo aiuto: mia madre è in difficoltà e non sa
a chi rivolgersi. Ha anche un foglio, sul quale la neuropsichiatra
attesta che mio fratello è affetto da autismo in modo permanente".
Il problema, a quanto pare, è che l'autismo di Luigi, come quello di
tanti, non è così evidenti, specie a chi lo osserva per poco tempo:
"Lui non è né scemo né pazzo - spiega la mamma, disperata - Sa come si
chiama, sa dove vive e sa rispondere al saluto e alle domande. Ma vive
in un mondo suo, non può camminare da solo, nono vuole uscire di casa,
gioca con i pupazzetti e io non posso muovermi di casa, costretta ad
occuparmi sempre di lui. Questo i medici non lo hanno visto e non lo
hanno voluto sentire. Per loro, Luigi sta bene!". I problemi di Luigi
sono emersi quando ancora era piccolo, notati sia dal pediatra che
dalle maestre di asilo: "Da quando aveva 34 anni abbiamo iniziato le
terapie in un ottimo centro, dove ha fatto progressi: a 6 anni ha
iniziato a parlare e ha smesso di camminare sulle punte, ma non si può
certo dire che stia bene. Forse se nella stanza della commissione
avesse buttato tutto per aria, come spesso fa a casa, sarebbe stato
meglio!". Ora, a settembre, Luigi inizierà a frequentare l'istituto
alberghiero: "Sempre con il sostegno - spiega la mamma - perché da solo
non può fare nulla. Io sono disperata: quei soldi ci servono per pagare
l'affitto, il comune mi ha detto chiaramente che non ha soldi per
aiutarci: non abbiamo l'assistenza domiciliare, né un minimo contributo
economico. Io non vorrei vivere con i soldi di mio figlio: vorrei che
lui stesse bene e io potessi lavorare. Ma le cose sono andate
diversamente e finora ce la siamo cavata. Adesso non so proprio come
farò".
La storia di Luigi è simile a quella di tanti altri ragazzi autistici:
minori, in molti casi, i quali tra l'altro l'Inps, ultimamente ha
esonerato dalla visita di prevedibilità, con una circolare dedicata.
Eppure, "Ugo ti capisco - scrive Manuela - Anche a mio figlio autistico
hanno negato l'accompagnamento perché deambula". E ancora: "Anche al
mio avevano negato l'accompagnamento - scrive Danila - poi sono andata
all'Inac della mia zona e l'avvocato ha preso la causa, sapendo che
l'avrebbe vinta. E così è stato: alla Asl sono state addebitate anche
tutte ,le spese legali". Anche per Chiara, stessa storia: "A marzo di
quest'anno hanno tolto la pensione anche a mio figlio - scrive - Il suo
disturbo, come la maggiorparte nella sfera autistica, è molto
altalenante: ha alti e bassi, periodi tremendi e periodi più
tranquilli. Il caso ha voluto che durante la visita lui si sia
comportato benissimo e quindi per i 'grandi competenti' il bimbo non ha
nulla. Risultato: pensione tolta. Sono andata immediatamente dal mio
avvocato, la quale mi ha mandato dal medico legale che ha fatto una
perizia al bimbo. Poi mi hanno fatto fare una relazione dall' istituto
che lo segue da anni: deve esserci scritto che il bimbo non è capace di
svolgere gli atti quotidiani. A ottobre saremo in tribunale.". Il
problema, insomma, è più comune di quanto non sembri. Il famoso detto
"Mal comune, mezzo gaudio", però, in questo caso non sembra
pertinente... (cl).
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