
Le immissioni in ruolo riguardano quindi 2.404 docenti, dei quali 1.074 saranno destinati al sostegno. È prevista inoltre l’assunzione di 396 unità di personale Ata, ovvero amministrativi, tecnici e ausiliari. «È un segnale positivo — commenta il vice direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari —, lo è ancora di più in un tempo di crisi economica come l’attuale. Sta a significare la volontà del governo della scuola di investire sull’istruzione. L’ulteriore valore aggiunto delle assunzioni di nuovi insegnanti sta nel fatto che quasi la metà delle immissioni in ruolo saranno utilizzate per la copertura di posti di sostegno, e ciò attesta l’attenzione che si riserva agli alunni in situazioni di handicap».
Il primato delle assunzioni spetta a Bologna dove saranno immessi in ruolo 514 docenti: 61 nella scuola d’infanzia, 114 nella scuola primaria, 67 nella scuola secondaria di I grado e 59 nella scuola secondaria di secondo grado e 213 per il sostegno. Seguono le province di Modena con 485 assunzioni e di Reggio Emilia con 320. A Bologna saranno anche destinati 85 posti di Ata: 61 sono collaboratori scolastici, 2 assistenti tecnici, 17 assistenti amministrativi e 5 direttori dei servizi generali e amministrativi. Seguono Modena con 83 posti e Forlì-Cesena con 64. Non sono ancora stati definiti i giorni delle chiamate in ruolo. Verosimilmente, fanno sapere dall’Ufficio scolastico provinciale, si terranno il 28, 29 e 30 agosto. Già la prossima settimana ci sarà l’appello per chi ha passato il concorsone del 2012 e che dovrà scegliere la provincia in cui accettare l’incarico. Anche per questa tornata di assunzioni, infatti, metà dei posti spettano ai vincitori di concorso e metà alla graduatoria permanente. E qui casca l’asino.
Le belle notizie finiscono infatti qui. Perché molte delle precarie in testa alla graduatoria e che vedevano l’ultimo miglio di questa lunga attesa per il posto fisso a scuola probabilmente non ce la faranno neppure questa volta. «Una nostra iscritta mi chiama tutti i giorni dal mare ed è disperata — spiega Patrizia Prati, segretaria della Cisl scuola —, era terza nella graduatoria della scuola d’infanzia e ora, dopo l’ultimo aggiornamento è 67esima. Non è per nulla detto che ce la faccia ad entrare». Situazioni come queste sono numerose, in particolare nella scuola primaria dove i posti in ballo sono ben 114. «C’è molta rabbia — riconosce Francesca Ruocco, segretaria della Flc-Cgil —, sono entrati nelle graduatorie i precari storici del sud, che hanno 40, 50 anni e molti anni di anzianità, quindi punteggi molto alti».
Si tratta di docenti disposti a spostarsi di centinaia di chilometri per venire nelle regioni del nord dove ci sono più posti a disposizione. Una vera e propria migrazione di insegnanti, a scapito di quelle che da anni stanno lavorando nelle scuole di Bologna e del resto della regione. Una guerra all’ultimo posto, con persone disposte al tutto per tutto per raggiungere l’agognata cattedra, il sogno di una vita.
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