Lettera aperta ai
colleghi D.S.G.A. ed assistenti amministrativi che proprio
malgrado sono coinvolti nei progetti PON - POR che stanno sommergendo
burocraticamente gli uffici di segreteria. Le ragioni?
LAVORARE SERENAMENTE E AD ORARI REGOLARI E’ DIVENTATO IMPOSSIBILE. Il
meccanismo perverso che si è innescato ci sta inghiottendo come in una
voragine. Dei risvolti sui problemi di salute nemmeno a parlarne.
Io sostengo la tesi della non obbligatorietà della partecipazione ai
PON anche da parte del D.s.g.a., motivando tale assunto dal fatto che
in Italia nessun dipendente pubblico e privato è obbligato a svolgere
lavoro straordinario se non previa disponibilità.
L’attività di progetto va prestata in orario straordinario, pertanto al
di fuori delle ore di servizio ordinario, rendicontata con la presenza
nelle riunioni del GOP e con firma di presenza;
Nella normalità dei casi il
DSGA e gli assistenti amministrativi sono obbligati a rendicontare ai
fini retributivi, l’attività di un progetto in corso, SOLO PER LE
ORE FUORI, dal normale orario di servizio, ma di fatto “costretti” a
svolgere la maggior parte delle attività di progetto anche in orario
ordinario con un lavoro che va ben oltre le ore effettivamente
retribuite.
Considerato che:
1° Le attività dei PON devono essere obbligatoriamente svolte in orario
aggiuntivo.
2° Fermo restando che ognuno può aderire e lavorare sui PON liberamente
per convinzione, convenienza, opportunità ecc..
3° Nessuno è obbligato a svolgere oneri aggiuntivi oltre il normale
orario di servizio: è una norma generale che non necessita di
particolari spiegazioni.
Estratto normativa di riferimento:
Prot. n. AOODGAI - 3760 Roma, 31 marzo 2010
Prot. n. AOODGAI/2373 Roma, 26/02/2013
È implicito che alla base è necessaria la richiesta da parte del
Dirigente scolastico a tutto il personale incluso il D.s.g.a. di
disponibilità allo svolgimento di ore oltre l’orario d’obbligo cui
nessuno può essere obbligato.
Fin’ora difficilmente si è negata l’attività di progetto, pur senza
esserne coinvolti giuridicamente ed economicamente in forza di un
contratto di nomina specifico, e certamente lo si fa per spirito di
collaborazione.
Manca però la correttezza “etica” in ciò che siamo costretti a subire,
tutto ciò è diventato ormai prassi consolidata e quando manca una norma
si sa che la prassi diventa regola.
Se la prassi ormai consolidata è quella appena emersa.
Se nessuno ascolta, perché non coalizzarci in una azione di
sensibilizzazione e poi legale che finalmente metta fine a questa forte
ingerenza da parte dell’AUTORITA’ DI GESTIONE che sta facendo il bello
e il cattivo tempo nelle amministrazioni scolastiche con buona pace dei
Dirigenti.
Questa la risposta ANP Piemonte ad un quesito riguardante il rifiuto
delle AA a svolgere compiti per PON FSE. L’Associazione Nazionale
Presidi dice “Non si ritiene … che
possano legittimamente rifiutarsi di svolgere un lavoro inerente ad un
progetto PON FSE (scansione di alcuni documenti sospendendo il lavoro
in corso non urgente), durante il normale
orario di servizio”. Non ho l’autorità dell’ANP ma mi permetto
di dissentire dal loro parere perché la normativa specifica per la
gestione dei PON prescrive che le relative attività vadano svolte in
orario straordinario oltre quello d’obbligo e vadano retribuite.
Ed aggiungo, se un’attività ordinaria, non è urgente sul momento, lo
può diventare, perché occuparsi di altro va a discapito delle scadenze
ordinarie che quotidianamente si accumulano sulle scrivanie e c’è
sempre qualcosa dell’ORDINARIO che verrà via via sempre più trascurato
fino a non poterne più gestire il pregresso se non con ulteriori
straordinari che nessuno è disposto a fare .
Sono moltissimi i colleghi DSGA che lamentano una situazione di grave
squilibrio tra compiti e funzioni di progetto e i compiti del DSGA e
degli assistenti amministrativi rispetto all’ordinaria amministrazione,
la quale, quando va bene è gestita da TUTTE risorse umane altamente
competenti e responsabili.
Ricordo a me stessa che il DSGA è responsabile dell’efficienza e della
produttività, ma non può scegliersi il personale ATA;
innescare azioni disciplinari nemmeno a parlarne, assorbono energie in
termini di tempi che i rarissimi esiti positivi che rilasciano ne fanno
strumenti deludenti.
Pertanto il lavoro di segreteria subisce rallentamenti anche gravi
dovuti alla necessità di occuparsi di PON anche in orario lavorativo
ordinario (ricevimento e smistamento, a valanghe, di e-mail quotidiane
a contenuti PON, Ditte o fornitori che chiedono spiegazioni o
inserimenti albo fornitori, ditte coinvolte che pretendono giustamente,
aggiungo, chiarimenti di varia natura, risorse di progetto che chiedono
supporto vario o certificazioni ed attestazioni, sia per progetti in
corso sia per progetti chiusi, ispezioni di vario livello con richieste
integrazioni documentali anche di progetti anni pregressi 2007-2008-
2009 ecc. ed anche di scuole accorpate E TUTTO IN ORARIO ORDINARIO DI
SERVIZIO A SCAPITO DELL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.
Quindi se gli AA non danno la disponibilità ad effettuare le attività
dei PON due paiono le soluzioni attuali:
1) si fa tutta la gestione amministrativa il Direttore sga (senza
che il Dirigente scolastico gli chieda disponibilità esplicita,
basta che comunichi l’inserimento delle somme in bilancio a seguito di
autorizzazione e l’avvio del progetto, senza sottoporgli un contratto,
perché se il Dsga lo pretende e lo firma ha accettato lo stato di
fatto, se il D.S.G.A. non firma il contratto è di fatto costretto
ad espletare l’attività in orario di servizio ordinario, in aggiunta
alla propria attività ordinaria e SENZA RETRIBUZIONE,
2) la scuola non deve/non può aderire ai PON.
E allora direste “MAI PROFERIRE QUEST’ULTIMA PARTE DELLA FRASE “ ......
Capisco, c’e dietro un lavoro di orientamento alunni nella scelta
dell’istituto, di professionalità formate che andrebbero accantonate,
di blocco di un reticolato indotto sul territorio che economicamente ha
forti aspettative sui progetti.
NON PERMETTIAMO che si
scarichi esclusivamente sul personale Assistente amministrativo e sul
Dsga interni alla singola Scuola il peso della responsabilità dei
benefici economici dell’indotto sul territorio e sul complesso scuola;
PRETENDIAMO di
esternalizzare il servizio strettamente amministrativo di PROGETTO;
CHIEDIAMO CHE LE
ISPEZIONI DI PROGETTO VADANO FATTE ESCLUSIVAMENTE IN ORARIO
STRAORDINARIO CON COSTI A CARICO DEI FONDI STRUTTURALI, PERCHÉ NON SI
POSSONO SACRIFICARE I FONDI GIÀ ESIGUI DEL MOF, PER TUTTA L’ATTIVITÀ
ESTRANEA ALL’ATTIVITA’ ORDINARIA, SOPRATTUTTO SE E’ RICHIESTA LA
PRESENZA DEL PERSONALE ATA O DEL DSGA DI TURNO, MAGARI ESTRANEO A
PROGETTI DI VECCHIA DATA (Es. alcune scuole, hanno ereditato decine e
decine di altri codici progetti diversi nel corso dei vari
dimensionamenti subiti negli ultimi anni);
PRETENDENDIAMO
L’OBBLIGO DEL DS DI CHIEDERE RISPOSTA SCRITTA DI DISPONIBILITA’ AL
DSGA, ALLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ STRAORDINARIA RETRIBUITA E DI
CONSEGUENZA AL PERSONALE ATA SULL’ ATTIVITA’ DI PROGETTO, ANCOR PRIMA
DELLA APPROVAZIONE DEL POF e dell’inoltro dei progetti in piattaforma;
PRETENDIAMO dal D.S.,
contestualmente alla richiesta di disponibilità, al personale D.S.G.A.
ed ATA, allo svolgimento di attività aggiuntive l’orario d’obbligo,
nell’ambito di progetto, l’indicazione dettagliata dei compiti e
funzioni, in quali giorni, orario di inizio e fine attività
giornaliera, totale ore retribuite, invece di chiede di firmare
una cambiale in bianco.
In caso di diniego da parte del Dsga interno e/o del personale ATA,
PROPORRE l’opportunità di affidare l’attività di progetto ad organismi
esterni all’Istituto precostituiti, ad esempio con graduatorie
provinciali, così come per i docenti, poter dare l’incarico a
dipendenti in servizio presso altre scuole o personale in seno agli
USP, D.s.g.a. in pensione, utilizzati , soprannumerari, inidonei e
quant’altro; molti dei quali sicuramente ben lieti di aderire a
proposte del genere.
Con SOLUZIONI nuove
1) il personale interno lavorerebbe con più serenità e in caso di
rifiuto di disponibilità, non rischierebbe di inimicarsi il D.S. di
turno;
2) non sarebbe sotto scacco costante di non poter rifiutare, una
cortesia, in orario ordinario, per “ timore reverenziale” verso il
proprio superiore su questo o quel progetto;
3) la torta potrebbe essere spartita con meno fibrillazioni di
carattere sindacale;
4) si renderebbe disponibile internamente una figura amministrativa di
progetto, senza che nessuno sia portato ad offrire suo malgrado, dietro
velate richieste da parte del Dirigente scolastico, il proprio
contributo e “sacrificarsi per amore della scuola”, già sacrifichiamo
tanto del nostro tempo.
Diamo forza al personale ATA!
Il ritenersi "indispensabili" fa andare in estasi molti colleghi
d.s.g.a. a tal punto da impedirgli di cercare ed esercitare i propri
diritti.
P.S.: eroismo inutile, che aggiunge la beffa al danno.
Io ribadisco che i d.s.g.a. sono come tutti gli altri lavoratori
impiegati dipendenti (tra l'altro non dirigenti) e che è anomalo che
gli stessi ritengano di non poter avere gli stessi diritti degli altri,
quale per esempio: poter liberamente aderire ai PON valutando le
proprie esigenze di famiglia, i propri interessi, le proprie scelte
personali e non ultime le proprie esigenze di carattere FISCALE al pari
del D.S. che invece può delegare, dei docenti, del personale ATA,
esperti esterni, figure che se vogliono non aderiscono ai PON. Quindi
il d.s.g.a. sarebbe una specie particolare? E in cambio di tale
particolarità che riduce i diritti (come anche quello di non poter
CHIEDERE IL PART-TIME, previsto però da specifica norma) vi pare abbia
uno stipendio e un trattamento giuridico di favore? Vi pare che il
carico delle responsabilità si equiparato allo stipendio percepito ?
Capisco che siamo in tempo di crisi ma…..
… Perchè continuare ad abbassare la testa ed essere accondiscendenti
sempre e comunque!
Facciamoci promotori di una battaglia a suon di passaparola, gira
l’articolo a tutti i colleghi che conosci.
Firmato
Il D.s.g.a. Maria Grazia Caputo