Riportiamo dal sito www.dirigentisicilia.org dell'associazione sindacale DirigentiSicilia - Confedir
La legge 107 del 2015, cioè la Buona Scuola, aveva previsto al comma 87 una serie di misure di sanatoria per risolvere il contenzioso ingeneratosi in Lombardia e Toscana, laddove per i ritardi nei pronunciamenti giurisdizionali si era verificata la paradossale situazione che centinaia di presidi già insediati e contrattualizzati avrebbero ricevuto una assurda penalizzazione senza alcuna loro colpa o responsabilità, in seguito alla caducazione del concorso in quelle regioni per vizi procedurali.
Si tratta, ripetiamo, di situazioni specifiche e mirate a superare una situazione incresciosa e a risolvere un problema nell’interesse specifico dell’utenza e della Amministrazione. Ma come al solito nelle maglie della legge si incuneano casi e situazioni che nulla hanno a che fare con l’interesse generale e con la tutela della Pubblica Amministrazione.
E in Sicilia, regione che non era e non è interessata da queste vicende recenti abbiamo assistito alla pubblicazione di un elenco di 155 docenti che sono stati inclusi tra gli aventi diritto a questa sanatoria pur non essendo mai diventati presidi o dirigenti scolastici e non avendo mai avuto un contratto di questo tipo.
Un elenco che è stato rimaneggiato innumerevoli volte e dal quale sono stati espunti per esempio i presidi incaricati che pur qualche titolo alla sanatoria avrebbero avuto.
Non esiste una logica giuridica, morale, etica e amministrativa che sta alla base di questa collazione di nomi e di questa operazione che in Sicilia non ha alcun senso e giustificazione.
Per questo la Dirigentiscuola-Confedir Sicilia impugnerà immediatamente il decreto del direttore dell’USR Sicilia e il relativo elenco anche se i candidati inclusi in detto elenco sono ammessi sotto riserva di accertamento dei requisiti previsti dall’art.1 comma 88 della L. 13.07.2015 n. 107 e l’USR si riserva la facoltà di escludere i candidati in elenco in qualsiasi momento della procedura, allorché venga accertata la mancanza dei requisiti per l’ammissione al corso.
Altra impugnativa stanno giustamente proponendo i presidi incaricati siciliani che avrebbero loro si titolo e giustificazione dopo anni di contratti di incarico di presidenza a una giusta e corretta sanatoria e per questo già nelle prossime ore arriverà all’USR apposita diffida seguita da ricorso giurisdizionale.
Valuteremo attentamente la procedura messa in atto dall’USR Sicilia per verificare comunque la rispondenza del corso di formazione alle prescrizioni del decreto ministeriale 499/2015 e le procedure selettive messe in atto per la gestione di questa sanatoria miracolistica che sa di assalto alla diligenza.
Salvatore Indelicato
s.indelicato@libero.it