Il magistrale
pensiero di Benjamin Franklin riassume perfettamente la sintesi del
comunicato di Dirigentiscuola del 25 maggio scorso, allorquando
rivendica la piena paternità della sentenza n. 1057 del Giudice di
Napoli. L’estensore del comunicato, per dare una connotazione
particolarmente colorita, si è letteralmente inventato che altri
volessero appropriarsi del risultato della sentenza, dimenticando che è
un’altra sentenza di un giusto riconoscimento nel giudizio di primo
grado, ma purtroppo le numerose sentenze di primo grado ottenute sul
territorio nazionale sono tutte naufragate nel giudizio di appello. Ciò
induce ad affermare che, senza ombra di dubbio, a tutt’oggi non ci sono
sentenze passate in giudicato che possano costituire almeno
orientamento giurisprudenziale.
L’estensore del trionfalistico comunicato e la sua O.S. farebbero bene
a precisare i risvolti a cui sono approdati i numerosissimi colleghi
che, pur avendo ottenuto una sentenza favorevole in primo grado, poiché
in appello tali sentenze sono state riformate con spese a carico dei
Dirigenti Scolastici, sono stati chiamati a sborsare dette spese
quantificabili da un minimo di €. 4.000,00 a un massimo di 16.000,00
euro.
Di questo dovrebbe scrivere il trionfalista estensore dell’articolo, di
come ingenui e poco avveduti colleghi abbiano seguito la strada
tracciata da Dirigentiscuola ed oggi, a fronte di un petitum medio
richiesto di circa 30.000,00 euro, devono risarcire la Pubblica
Amministrazione delle mostruose cifre sopra riportate per spese di liti.
Se poi volessimo sottilizzare sulla presunta appropriazione indebita
ipotizzata da Dirigentiscuola, a loro dire messa in atto da “maestri
della propaganda e del discredito”, si potrebbe ricordare che l’Avv.
Michele Speranza del Foro di Napoli, risulta essere amico del
presidente dell‘Udir Marcello Pacifico e facente parte del pool di
avvocati dell’UDIR, quindi qualcuno ha fatto ricorso a professionisti
di altra sigla sindacale per elaborare i ricorsi, e che addirittura
l’Avv. Miceli, che fu il fautore e l’ estensore dei ricorsi di
Dirigentiscuola è a capo del summenzionato pool dell’UDIR.
Tali circostanze inducono a sospettare che Dirigentiscuola ha bisogno
di avvalersi di professionisti della “concorrenza”, altro che
appropriazione indebita.
Il merito di cui potrebbe andare fiero il Sindacato cui
appartiene l’estensore dell’articolo è di aver intascato centinaia di
migliaia di euro da quei ricorsi, senza aver mai rendicontato ad
alcuno, calpestando impunemente specifiche o cogenti norme statutarie.
Ciò stante, sarebbe interessante chiedersi il perché gli interessati ai
ricorsi dovrebbero servirsi di un sindacato che per gli stessi pretende
il versamento di somme che non rendiconta, gestendo autocraticamente in
proprio il segretario nazionale tali ingenti somme, piuttosto che
seguire le procedure dell’UDIR, come si suol dire a gratis!
E’ vero, purtroppo, la sindrome di Stoccolma imperversa tra alcuni
Dirigenti Scolastici.
Tranquilli, abbiamo in lavorazione l’antidoto.
Alessandro Calbrese
alessandrocalab@libero.it
Via Morandi, 1 - 74013 Ginosa
Già componente della segretaria nazionale del sindacatino pugliese di
categoria dell’ex are V della dirigenza scolastica, da cui è uscito
insieme a tutto il gruppo dirigente storico fondativo, transitando in
UDIR.