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Ebbene la categoria a maggioranza assoluta ha dato ragione alla Fanfarillo ed ha compilato on line il portfolio; addirittura in Campania il direttore Luisa Franzese ha pubblicato un bollettino di vittoria affermando che La Campania, in questo momento, con il 63% di compilazione del Portfolio si colloca tra le regioni con la più alta percentuale di partecipazione.
La sberla a Rembado è stata micidiale confermando che il ventre molle della categoria è dalla parte dei confederali e della Fanfarillo e del suo mentore Gianni Carlini.
E’ bastato scrivere due righe di deterrente minacciando la disubbidienza e il boicottaggio come atteggiamenti disdicevoli per i presidi, per far cambiare idea anche a una parte dei presidi arrabbiati della coalizione opposta.
Rembado avrebbe dovuto studiare bene il manuale “ L’arte della guerra “ di SUN TZU che contiene tutta la saggezza cinese su come si gestiscono gli eserciti e le masse in questo caso. Per vincere una guerra bisogna ben valutare 5 elementi tra cui lo studio del territorio su cui si combatte, la preparazione dei quadri intermedi su cui si fa affidamento e il livello di disciplina delle truppe. Cose che non erano presenti nell’esercito messo in marcia il 25 maggio.
Rembado si è trincerato in un silenzio significativo mentre la quatriade e la Fedeli incassano compiaciuti questo indiscutibile successo e guardano ora, dal lor punto di vista, fiduciosi alla chiusura del contratto lisciando i presidi con la famosa parola magica “ armonizzazione “ progressiva delle retribuzioni accessorie di posizione e di risultato agli altri dirigenti dello stato.
Cioè la solita colossale e gigantesca presa per i fondelli dei presidi divisi verticalmente tra una minoranza di “ arrabbiati “ e una maggioranza di “ rassegnati “ al fato avverso.
Nel frattempo sono partiti all’ARAN il 2 agosto 2017 gli incontri con le 13 confederazioni dei sindacati del Pubblico Impiego
I medici sono pronti a firmare il contratto della loro area dirigenziale. Il plauso arriva da Silvestro Scotti, Segretario Fimmg, Antonio Magi, Segretario Sumai Assoprof e Giampietro Chiamenti, Presidente Fimp "Accogliamo con apprezzamento il lavoro svolto da parte del Presidente del comitato di settore Massimo Garavaglia che, raccogliendo l'invito del Ministro Lorenzin, ha provveduto all'aggiornamento dell'atto di indirizzo per il rinnovo della medicina convenzionata".
Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle regioni, in cui si e' creato un favorevole clima di dialogo che ha determinato l'accoglimento della nostra richiesta di confronto politico costante tra le nostre OOSS e le massime rappresentanze delle Regioni sui temi da affrontare nell'ACN.
"Il nuovo ACN - affermano i tre segretari - innanzitutto potra' dare, adesso, risposte e chiarezza al dovuto ristoro economico atteso dalle categorie da troppi anni,
Con il Ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, e con le Regioni - hanno aggiunto Scotti, Magi e Chiamenti - abbiamo trovato sintonia su metodo e contenuti di discussione adesso si va alla prova dei fatti, e vogliamo essere moderatamente ottimisti sulla possibilita' che stia veramente cambiando qualcosa per la medicina territoriale ma soprattutto per i nostri assistiti".
Tutti gli Statali e i ministeriali sono pronti a firmare il contratto e a riprova di questo fatto hanno già sottoscritto tutti i rinnovi dei contratti decentrati di singolo ministero.
Di fronte al pericolo che l’area dei presidi resti strangolata dall’accordo in sede ARAN con tutte e 13 le Confederazioni che sicuramente avranno un effetto di trascinamento sui comparti e sulle aree e di fronte al silenzio dell’ANP che ha assorbito il colpo, la minoranza dei presidi arrabbiati non ci sta.
E subito parte sul web e su facebook un appello alla mobilitazione spontanea e trasversale da parte degli stessi promotori della raccolta delle firme per la diffida ai sindacati concertativi e per la sicurezza.
Il preside Pietro Rapisarda di Torino è uno dei promotori dell’iniziativa e ha postato su tutti i siti dei dirigenti scolastici l’appello alla chiamata alle armi https://goo.gl/forms/eoZ8RubNq50LU2Cn1
Scrive nel manifesto di lancio: In funzione di una possibile manifestazione a Roma, sui temi: PEREQUAZIONE e SICUREZZA, che dovremo articolare su un documento da inviare alla stampa, alle OOSS e al MIUR, chi si impegna a partecipare? Ritengo che la manifestazione possa essere indetta SOLO se abbiamo una *sicurezza* di un numero di partecipanti che io ritengo debba essere almeno 1500 - 2000.
Si tratta di replicare la manifestazione del 25 maggio che portò a Roma 800 presidi da tutta Italia intruppati sotto le bandiere dell’ANP ma in un altro contesto e sotto altra organizzazione.
Lo scopo ancora non dichiarato è quello di una plateale occupazione del palazzo di Trastevere da parte dei dirigenti scolastici che avrebbe del clamoroso e potrebbe determinare anche la caduta del ministro Fedeli e la sua revoca da parte di Gentiloni.
La storia insegna che sono le minoranza agguerrite e organizzate che fanno le rivoluzioni per cui ci sarebbero tutte le premesse per battere il 52% dei rassegnati del ventre molle della categoria, coperto politicamente dalla quatriade della compagna Roberta Fanfarillo.
Una mossa a sorpresa che porti 2.000 presidi a Roma davanti al MIUR e che con un balzo improvviso penetri nelle stanze del palazzaccio per OCCUOPARLO lascerebbe di stucco tutta la politica e la società civile.
Non è chiaro e nessuno lo sa se è pensabile e prevedibile che una minoranza di questo tipo esista all’interno della categoria dei dirigenti scolastici; ma la paura e la rabbia di vedersi fregati ancora una volta dopo 18 anni dalla attribuzione della dirigenza potrebbe scatenare forze ed energie nascoste.
Il 7 sindacato l’UDIR che al momento è un outsider ma minaccioso continua attraverso il suo sito a invocare un REFERENDUM sperando di bissare la vicenda ALITALIA quando la base a stragrande maggioranza smontò e sfasciò l’accordo concertativo stipulato dai confederali.
“Le cose purtroppo stanno diversamente – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir, cui aderisce Udir – e sono fatte di un comparto che nell’ultimo decennio ha ricevuto uno stipendio sempre più magro. Per questo, sottoscrivere un rinnovo contrattuale alle condizioni che si prospettano, con aumenti ridicoli, rappresenterebbe un vero tradimento di chi ha delegato i sindacati a rappresentarli: i lavoratori vanno tutelati. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: prima di firmare un contratto del genere, ascoltiamo la base con un referendum: sentiamo cosa ne pensano i dipendenti, a iniziare da quelli della scuola che percepiscono in media ormai meno degli impiegati e che provano un forte senso di frustrazione quando leggono i compensi dei loro colleghi europei”.
Vedremo.
Salvatore Indelicato
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