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N. 202, 6 giugno 2005
SOMMARIO
1. Secondo ciclo/1. Avvio graduale e sperimentale dal 2006
2. Secondo ciclo/2. Quel silenzio sospetto del Governo
3. 66 miliardi per formare il personale scolastico. Anche in
autoaggiornamento
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n. 106/202:
- Secondo ciclo/3. Un "avvertimento" alla Margherita
- Secondo ciclo/4. Insegnante in sciopero della fame contro la riforma
- Secondo ciclo/5. Quei circuiti d'eccellenza
- Il referendum sulla legge 40 e la scuola
- Lotta all'anticipo fino all'ultimo. grissino
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il progetto di riforma del secondo ciclo:
- Testo del Decreto legislativo (con indicazione delle parole chiave)
- Sintesi del "Profilo educativo, culturale e professionale dello
studente a conclusione del secondo ciclo" (PECUP)
- I PECUP dei licei
- Le "Indicazioni nazionali" per i Piani di studio personalizzati
(PSP) dei licei
- Tavola sinottica degli orari settimanali
- Quadri orari dei licei
- I primi adempimenti delle scuole
- Ipotesi sulle scelte degli studenti
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1. Secondo ciclo/1. Avvio graduale e sperimentale dal 2006
Anche nel caso in cui il decreto legislativo attuativo della riforma
del secondo ciclo fosse approvato entro la scadenza della delega, non
per tutti i licei, e non dappertutto, il 1° settembre 2006 sara' la
data di partenza obbligata per l'introduzione dei nuovi ordinamenti e
programmi ("Indicazioni Nazionali").
Si va infatti diffondendo la consapevolezza, favorita anche dal blocco
dell'organico di diritto fino al 2011, che un'operazione di cosi'
grande rilievo, e oggettiva difficolta', abbia bisogno di tempi meno
serrati per essere mandata in porto con successo. In altri Paesi
europei che hanno introdotto riforme di portata paragonabile a quella
avviata in Italia (Regno Unito 1988, Spagna 1990, Francia 1975, Svezia
dagli anni sessanta) il processo di implementazione e assestamento
delle novita' ha richiesto non meno di dieci anni, e anche in Italia -
limitandoci alla fascia della secondaria superiore - le
sperimentazioni nazionali di maggior respiro hanno richiesto 6-8 anni
per andare a regime (Programmi Brocca, Progetto '92 dell'istruzione
professionale, progetti assistiti dell'istruzione tecnica). E non si
trattava di riforme di portata generale (le leggi di riforma furono
tutte bloccate in Parlamento), salvo che, in qualche misura, nel caso
dei programmi Brocca, che peraltro incontrarono forti e non casuali
resistenze negli istituti tecnici, soprattutto industriali.
Ma da quali licei cominciare? Da quelli dove le novita' sono meno
traumatiche (i licei generalisti) o da un campione di quelli dove, al
contrario, i cambiamenti sono piu' radicali, come i licei tecnologici?
Il barometro tende verso la prima soluzione, ma non e' da escludere
che puntando (anche) sull'autonomia e sulla libera adesione delle
scuole, si arrivi a una soluzione intermedia.
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2. Secondo ciclo/2. Quel silenzio sospetto del Governo
Non mancano elementi concreti che fanno ritenere quanto meno azzardata
la previsione di dare avvio anche parziale alla riforma del secondo
ciclo a partire dall'anno scolastico 2006/2007.
Quasi nessuno ha rilevato infatti che il testo del decreto, almeno
quello ad oggi noto (non essendo stato ufficializzato dopo
l'approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei ministri lo
scorso 27 maggio), accoglie fino in fondo la riforma del Titolo V,
parte seconda della Costituzione. Con quali conseguenze? Che esso
interviene soltanto sugli aspetti ordinamentali della materia
istruzione (percorsi liceali e livelli essenziali delle prestazioni
per l'istruzione e la formazione professionale), lasciando
impregiudicati tutti gli aspetti organizzativi e gestionali che, non
rientranti nella delega di cui alla legge n. 53 del 2003, competono
alle Regioni. Una rivoluzione che si sta facendo, purtroppo, al buio e
senza un'adeguata verifica delle condizioni di fattibilita'.
In questo quadro desta preoccupazione il silenzio del Governo sul
mancato esercizio nel settore scolastico della delega contenuta nella
legge 5 giugno 2003, n. 131 (legge La Loggia) per l'attuazione della
riforma del titolo V, varata dal governo di centrosinistra, e sul non
ancora definito passaggio alle Regioni delle competenze indicate nel
decreto legislativo n. 112/1999, attuativo della legge Bassanini
concernente il decentramento amministrativo.
Non sono, dunque, infondate le polemiche relative al "cosa
succedera'". Sarebbe interessante che il Governo incominciasse a dire
quale azioni intende promuovere per concorrere a costituire le
pre-condizioni nelle quali collocare il ridisegno del sistema
scolastico operato con il decreto in corso di perfezionamento.
Una cosa e' sicura: una scelta non e' equivalente all'altra sul piano
dei risultati.
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3. 66 miliardi per formare il personale scolastico. Anche in
autoaggiornamento
Con l'annuale direttiva per la formazione del personale scolastico (n.
45 del 4 aprile 2005) il Miur ha definito le linee di intervento per
l'anno scolastico 2005/06, prevedendo l'impegno di quasi 33 milioni di
euro (circa 66 miliardi delle vecchie lire).
L'impegno esatto e' di 32.926.855,00 euro, una bella cifra, non c'e'
che dire, ma che risulta inferiore a quella stanziata lo scorso anno
(34.056.519,00 euro).
29.052.389 euro vengono assegnati alle istituzioni scolastiche e agli
Uffici scolastici regionali con quote di ripartizione fissate dalla
contrattazione regionale.
All'interno di quei 29 e passa milioni di euro da ripartire tra tutte
le regioni, 2.291.969 euro (quasi 4,5 miliardi delle vecchie lire),
sono destinati alla formazione di docenti di sostegno agli alunni in
situazione di handicap.
Ovviamente i principali obiettivi della formazione del personale
riguardano l'attuazione della riforma del sistema di istruzione.
Come per gli anni scorsi, la direttiva prevede la possibilita' che una
quota assegnata alla diretta gestione delle istituzioni scolastiche
possa essere destinata all'autoaggiornamento dei docenti.
Come si ricordera', dopo la cancellazione della norma che assegnava un
contributo ai singoli docenti per spese di aggiornamento sostenute
direttamente dagli interessati, la possibilita' di corrispondere ai
docenti un contributo annuale forfettario che riconosca le spese
sostenute per aggiornarsi (partecipazione a corsi di aggiornamento,
acquisto di libri, abbonamenti a riviste, ecc.) era stata rimessa alla
decisione dei singoli collegi docenti.
In sede di piano annuale per la formazione i collegi docenti possono,
pertanto, deliberare la corresponsione del compenso per
autoaggiornamento ai sensi della direttiva n. 70 del 17 giugno 2002.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.106/202:
- Secondo ciclo/3. Un "avvertimento" alla Margherita
O l'abrogazione della riforma Moratti diventa da subito la linea di
tutta l'Unione, oppure "questo sara' un argomento di consultazione
programmatica". Il diktat e' posto da (.) (si parla di: Manzini,
Bonezzi, Proteo Fare Sapere. Per leggerlo:
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- Secondo ciclo/4. Insegnante in sciopero della fame contro la riforma
Diverse, e anche fantasiose, sono le forme di protesta contro la
riforma Moratti. Un docente di chimica di un Istituto tecnico del Nord
(.) (si parla di: occupazione della scuola, abrogazione legge 53. Per
leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
- Secondo ciclo/5. Quei circuiti d'eccellenza
Si sta costituendo un circuito universitario di serie A, uno di serie
B e uno di serie C. Gli emendamenti di An e dell'Udc al testo del
dlgs. sul secondo ciclo, vanno nella stessa direzione. Troppo
pessimisti? Vedremo (.) (si parla di: licei coreutico-musicali, licei
con indirizzi, apprendistato. Per leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )
- Il referendum sulla legge 40 e la scuola
E' giusto parlare del referendum sulla procreazione medicalmente
assistita a scuola? Si puo' fare propaganda con gli allievi? Lo
possono fare i docenti di IRC? (.) (si parla di: FLC-CGIL, SNALS,
Gilda. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
- Lotta all'anticipo fino all'ultimo. grissino
La crisi dell'anticipo nella scuola dell'infanzia non sta nella
mancanza di domande da parte delle famiglie. Le difficolta' vengono
anche dai Comuni che, vincolati al patto di stabilita' (.) (si parla
di: bambini anticipatari, Toscana. Per leggerlo:
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- termine delle lezioni
- scadenze amministrative giugno
- movimenti docenti scuola secondaria di I grado
- riunione preliminare commissioni esami di Stato
- prove scritte esami di stato
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