LETTERA APERTA
Gli sterili rituali degli auguri di inizio anno scolastico
Anche in questo afoso settembre, mentre le famiglie sono alle prese con i cospicui aumenti di libri ed attrezzature scolastiche, siamo costretti a subire, come per gli anni pregressi, i soliti rituali, da parte delle cosiddette autorità preposte, degli auguri per un buon anno scolastico. Ad aprire le danze, in Campania, è il direttore generale dell’ufficio regionale scolastico, il quale in una lunga lettera distribuisce, senza lesinare, auguri a tutti, soffermandosi, però, particolarmente sui docenti, memore dei suoi trascorsi.. Una lettera infarcita di richiami alla riforma morattiana, che il suddetto non nasconde di condividere, con passaggi integralmente tratti dalle indicazioni nazionali dei piani di studio personalizzati della scuola secondaria di primo grado. Nessun accenno, tra tante belle parole, con dotti richiami etimologici, alle disastrose condizioni della scuola campana e napoletana in particolare. Una scuola che apre i battenti con i problemi di sempre, aggravati dall’esigenza di diminuire la spesa, con conseguente riduzione del personale. Così mancheranno all’appello molti collaboratori scolastici, la qual cosa certamente inciderà sul buon funzionamento delle strutture; gli allievi diversamente abili dovranno fare a meno di un congruo e necessario numero di docenti di sostegno, accontentandosi degli “auguri speciali” a loro rivolti dal suddetto direttore generale per “superare ogni più arduo ostacolo”, anche le barriere architettoniche di cui è dotata la maggior parte degli edifici scolastici. Edifici che in molti casi sono ancora oggetto di eterni lavori di ristrutturazione per la qual cosa bisognerebbe, per norma, che personale ed allievi entrassero nelle aule muniti di casco protettivo, visto che di fatto si tratta di veri e propri cantieri. Se solo si vuole intravedere uno scorcio significativo delle assurde condizioni nelle quali anche quest’anno inizia la scuola napoletana, basta leggere uno dei tanti appelli lanciati in questi giorni: la lettera aperta alla città del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto del liceo “F. Durante” (
http://www.gildanapoli.it/lettere/docs/lettera_durante.pdf ) una prestigiosa ed antica istituzione scolastica che con 1.400 alunni e 55 classi, dispone solo di 41 aule, divise su tre plessi, ubicati per giunta tra i Comuni di Frattamaggiore e di Frattaminore. Obbligatori quindi i vergognosi doppi turni, che pensavamo fossero solo un ricordo del passato millennio. Ma quante altre scuole si trovano nelle stesse condizioni in Campania? Quanti appelli vengono occultati nei cassetti polverosi di qualche scrivania ed ignorati dai mass-media per dare invece spazio alle esternazioni augurali del potente di turno? Da chi riveste ruoli di responsabilità ci aspettiamo fatti concreti e non vuote parole.
Gennaro Capodanno
Presidente Comitato Valori collinari – Napoli
gennaro.capodanno@tin.it