LETTERA APERTA AL NUOVO ASSESSORE REGIONALE
alla CULTURA E ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Ill.mo On. Lino Lenza
Lieto per la Sua nomina all’Assessorato Regionale ai BENI CULTURALI , AMBIENTALI ed anche alla PUBBLICA ISTRUZIONE, quale operatore scolastico della provincia di Catania, la Sua provincia, sento il dovere di farLe presente alcune osservazioni e segnalarLe alcune priorità.
La cultura dell’autonomia regionale, della quale Ella si dichiara “alfiere e sostenitore”e la specificità dell’autonomia siciliana, che da sessant’anni vanta un glorioso Statuto, rimasto in alcuni passaggi solo “dichiarazione di intenti”, La impegna a dare specifiche risposte alla scuola siciliana, ricca di potenzialità e di risorse non del tutto adeguatamente valorizzate.
Già il Suo predecessore, On. Pagano, aveva affermato che intendeva modificare la nomenclatura dell’Assessorato, mettendo in giusta priorità la scuola e l’istruzione, che animerà poi i Beni culturali ed ambientali.
La trasposizione dei termini nella titolazione dell’Assessorato all’Istruzione e ai Beni Culturali e Ambientali, rimarrebbe solo poca cosa, se non sarà caricato di significato e di valenza politica, dando priorità allo sviluppo della scuola siciliana, all’edilizia scolastica regionale, all’esercizio del diritto allo studio, alla definizione del curricolo regionale e di un cammino formativo e culturale che caratterizza il percorso degli studi di uno studente siciliano.
Una volta parlare di autonomia in un sistema centralista e nazionale sembrava una forzatura e gli operatori scolastici, dirigenti e docenti hanno sempre eseguito ed applicato le norme e le disposizioni nazionali, che fra l’altro non sempre venivano applicate in Sicilia, se la Regione non legiferava in merito.
Oggi la cultura dell’autonomia è entrata a pieno titolo nella realtà scolastica ed ha tracciato un positivo solco. I dirigenti ed i docenti vogliono far sentire e valere la specificità dell’autonomia nella didattica, nell’organizzazione e nella vitalizzazione della scuola siciliana.
La flessibilità del calendario scolastico e degli orari delle lezioni ne sono una piccola testimonianza, ma spesso l’autonomia rimane solo parola vuota, quandoi vincoli e la carenza delle risorse finanziarie non consentono di dare spazio alla progettualità formativa, elaborata per dare specifiche risposte ai bisogni del territorio
Pare che tra i tagli che il Governo ha messo in atto, creando il disagio dei tassisti, degli avvocati, dei professionisti, anche se non esplicitamente dichiarati, ci siano dei tagli alla scuola, la quale ha già subìto in precedenza notevoli disagi e riduzioni.
Sarebbe auspicabile che l’Assessore regionale da vero “autonomista” vada in controtendenza e risponda in maniera specifica ai bisogni delle scuole della Sicilia.
Le difficoltà finanziarie degli Enti Locali spesso ricadono sui punti deboli della società civile e la scuola è considerata tale da molte amministrazioni locali.
Ne dà prova il Comune di Catania che, pur avendo ricevuto il contributo regionale per i buoni libro ordinari per gli studenti del ciclo primario, ha utilizzato diversamente le somme assegnate e non ha consegnato ai genitori il modesto buono libro, destinato per legge a tutti cittadini italiani nell’esercizio del diritto allo studio. I genitori per il prossimo anno scolastico hanno tutto il diritto di richiedere il doppio buono libro ordinario, non avendolo ricevuto lo scorso anno
Le scuole catanesi di competenza del Comune, da due anni non ricevono i
necessari finanziamenti per le spese relative al funzionamento della materiale di cancelleria, registri, arredi,materiale di pulizia e sono inoltre dichiarati “debitori” di somme che spettano al Comune quale rimborso del buono pasto dei docenti.
Sarebbe auspicabile che l’Assessorato Regionali solleciti gli Enti locali, Provincia e Comune ad assegnare direttamente alle scuole un budget consistente che possa garantire l’espletamento delle funzioni, dei compiti e dei servizi necessari per il buon andamento della scuola. e che i Comuni e le Province provvedano alle progettualià trasversali (edilizia e arredi) e verifichino il corretto uso delle somme assegnate alle singole scuole per la manutenzione degli edifici ed il funzionamento amministrativo e didattico.
Una particolare attenzione merita la scuola siciliana, che nella gestione dell’Assessorato non ha avuto tutta l’attenzione e le tutte le risorse di progettualità e di sviluppo e si auspica un nuovo cammino formativo finalizzato alla conoscenza e alla salvaguardia della tradizione, della cultura, dell’arte e della lingua del popolo siciliano.
Perché tutto ciò non rimanga soltanto un auspicio ed una dichiarazione di intenti occorre sin da subito dare vita alla definizione del “curricolo regionale” già previsto dalle Leggi nazionali e che prevede per i diversi ordini e gradi la definizione di un percorso di studio e di specifiche conoscenze, che consentano al termine del percorso formativo che uno studente siciliano conosca la storia della propria Città, le peculiarità della Provincia di appartenenza e le caratteristiche specifiche della Regione Sicilia.
AugurandoLe un proficuo lavoro nel nuovo incarico per lo sviluppo e la crescita di qualità della scuola siciliana, sperando che le presenti osservazioni trovino positiva accoglienza e cortese attenzione, porgo distinti ossequi
Giuseppe Adernò
Preside Istituto “Parini” di Catania