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Voce alla Scuola: Tuttoscuola FOCUS n.29/125

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domenica 9 novembre 2003

TuttoscuolaFOCUS N. 29/125

SOMMARIO

  1. Scuola media, la riforma è vicina
  2. Primo decreto attuativo della riforma/1: enti locali indispettiti
  3. Intese Stato-Regioni sui percorsi professionali: prova d’orchestra?
  4. Stipendi nella scuola. L’inflazione erode il potere d’acquisto?
  5. Riorganizzazione del Miur: finalmente arriva il regolamento
  6. L’Anp all’attacco del contratto degli insegnanti/1
  7. L’Anp all’attacco del contratto degli insegnanti/2
  8. Ripristinata l’indennità di direzione per i vicari. Forse
  9. La scuola in viaggio
  10. TuttoscuolaMEMORANDUM


 

Le scadenze in TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:


Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
10 novembre - RSU: termine ultimo di presentazione delle liste elettorali
10 novembre - ENAM: soggiorni invernali 2003
10 –16 novembre - scadenze amministrative relative al mese di novembre
15 novembre - permessi per il diritto allo studio
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
1 dicembre -  ammissione dei candidati esterni agli esami di stato
1 dicembre 2003 - affissione liste elezioni RSU

 

1. Scuola media, la riforma è vicina

Fino a poco tempo fa sembrava che l’avvio immediato della riforma Moratti fosse un fatto circoscritto alla scuola elementare, vista la sperimentazione delle 251 scuole dell’anno scorso e il progetto di innovazione di quest’anno per le prime due classi della scuola primaria.
Ma anche la scuola media è in pole position per l’applicazione della riforma. Lo schema di decreto approvato il 12 settembre scorso dal Consiglio dei ministri prevede appunto che la prima classe della nuova scuola secondaria di I grado parta, secondo il nuovo ordinamento, dal prossimo settembre.
Poiché allo schema di decreto sono allegate, come parte integrante, anche le "Indicazioni nazionali" per la scuola secondaria di I grado (www.istruzione.it) che avranno temporaneamente la funzione di sostituire lo specifico Regolamento di attuazione (con orari, obiettivi e contenuti degli obiettivi specifici di apprendimento), molti docenti di scuola media hanno scoperto che ora toccherà a loro.
Cambieranno i contenuti dei programmi didattici (e la denominazione delle discipline di insegnamento) e cambieranno gli orari settimanali delle discipline (riportati come orario medio nelle Indicazioni nazionali). Nella tabella ecco un riepilogo del nuovo monte orario confrontato con l’attuale ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_125-1.doc ).
Una prima preoccupazione, da tempo segnalata, riguarda l’orario obbligatorio di lezione che passerebbe da 30 ore settimanali a 27. Anche se sono previste altre 6 ore facoltative, nelle 27 obbligatorie deve essere incluso tutto l’insegnamento delle discipline individuate dalle Indicazioni nazionali. Se si considera che fin dalla prima classe viene prevista una seconda lingua comunitaria, oltre all’inglese, si capisce come il tempo delle "vecchie" discipline debba ridursi per far quadrare il nuovo bilancio orario.
In prima e seconda classe la lingua italiana perderebbe quasi un’ora settimana,
Perde pochi minuti la matematica, ma ne guadagna scienze, mentre l’educazione tecnica, promossa a "tecnologia", in realtà si riduce da tre a un’ora. Musica, educazione artistica ed educazione fisica perdono pochi minuti a settimana.


2. Primo decreto attuativo della riforma/1: enti locali indispettiti

Novità nei giorni scorsi sul fronte del primo decreto attuativo della legge 53/03. Lunedì 3 il testo è finalmente arrivato alle commissioni parlamentari competenti, mentre il Miur ha pubblicato su www.istruzione.it un commento (una sorta di interpretazione autentica?) al testo del decreto. Che decreto ancora non è, non avendo ancora concluso il suo iter.
Ma procediamo con ordine.
Approvato in prima lettura il 12 settembre, il primo provvedimento attuativo della riforma Moratti è stato trasmesso con notevole ritardo alla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città e alle Commissioni parlamentari, per l'espressione dei pareri previsti dalla legge.
Alla Conferenza Unificata è arrivato il 20 ottobre e una prima riunione tecnica per l'avvio dell'esame, già fissata per il 10 novembre, è stata rinviata al giorno 20. Sono circolate voci della richiesta di ulteriori chiarimenti e dettagli sulla copertura finanziaria (ministero dell’Economia?) e anche di malumori degli enti territoriali sui tempi, le modalità di trasmissione e la completezza degli atti inviati (ancora l'Anci in prima fila?).
Certo è che l'uscita della versione "commentata" sul sito del Miur, che inserisce tranquillizzanti interpretazioni dentro a riquadri grigi in relazione al tempo mensa, al tempo pieno, etc., potrà forse aver avuto un effetto positivo sulle scuole (da sempre inclini a dare alle interpretazioni il valore stesso della legge) ma ha invece indispettito gli enti locali che (più smaliziati nella lettura dell'articolato) vi hanno visto - a quanto risulta - un'azione propagandistica di cattivo gusto, ma
nessuna concessione alla loro più volte ribadita richiesta di chiarezza normativa.


3. Intese Stato-Regioni sui percorsi professionali: prova d’orchestra?

Con le ultime firme apposte dai presidenti delle Regioni Sardegna, Veneto ed Emilia-Romagna, e dal tandem di sottosegretari Aprea-Viespoli per conto dei rispettivi ministeri MIUR e Welfare, si è finalmente completato il quadro delle Intese sottoscritte dallo Stato con tutte le Regioni, in attuazione dell’accordo-quadro varato dalla Conferenza unificata il 19 giugno 2003. Tutti i testi sono pubblicati nel sito del MIUR www.istruzione.it.
Ora i corsi, in molti casi già partiti, possono collocarsi in un quadro che, almeno sulla carta, dovrebbe offrire garanzie di omogeneità, essendo stato definito a livello nazionale con il citato accordo del 19 giugno. Come era prevedibile ("Tuttoscuola" lo aveva già anticipato nello scorso mese di luglio, dopo l’uscita delle prime Intese) la sperimentazione dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale partirà nelle diverse Regioni in ordine sparso, perché non potrà fare, almeno all’inizio, riferimento a modelli e standard minimi nazionali, non ancora disponibili.
Ora sembra che la commissione tecnica mista incaricata di redigerli sia in procinto di consegnare il suo lavoro, frutto di faticose mediazioni tra Regioni orientate in modo assai diverso, soprattutto sul punto chiave della integrazione tra i sistemi, e unite solo nel difendere il loro "spazio" nei confronti dei rappresentati dei due Ministeri. L’unico punto in comune, oltre alla durata triennale dei corsi (ma la Lombardia già pensa alla formazione professionale superiore), è l’impegno al "progressivo adeguamento" dei percorsi agli standard minimi nazionali, che compare in tutte le Intese. Ma partendo da filosofie e modelli diversi, se non contrapposti. Insomma, per ora la sperimentazione assomiglierà alla prova d’orchestra del film di Fellini: ciascuno sperimenterà a suo modo. Ma forse, considerata la profonda diversità dei punti di partenza, una fase di "prova" era da mettere in conto. Vedremo quanto durerà, e soprattutto come si raccorderà con la costruzione del "sistema di istruzione e formazione professionale", che resta la grande, e incompiuta, sfida della legge 53.


4. Stipendi nella scuola. L’inflazione erode il potere d’acquisto?

Il potere di acquisto di oggi degli assistenti amministrativi è esattamente lo stesso del 2000, mentre per i docenti è migliorato nel triennio con percentuali dal 3 al 13%. E almeno in questo, gli insegnanti possono sentirsi dei privilegiati rispetto alla media degli italiani.
Il "Corriere della sera" in questi giorni ha riportato con ampio risalto una ricerca relativa agli effetti dell’inflazione sul potere d’acquisto degli stipendi degli italiani.
Dai dati pubblicati risulta che dal 2000 ad oggi l’inflazione ha camminato più veloce degli stipendi che, quindi, hanno perso potere d’acquisto con punte che, in alcune categorie, hanno toccato il 21%.
Gli stipendi presi in esame sono solamente quelli del settore privato, considerati nel loro importo lordo annuo, comprensivo di tutte le voci retributive fisse e accessorie.
Tuttoscuola ha voluto applicare la ricerca agli stipendi dei docenti, con alcune varianti. Ha confrontato non gli stipendi lordi, ma i netti, visto che il potere d’acquisto si fa con i soldi in busta paga e che dal 2000 al 2003 sono intervenute decisive modifiche sulle tassazioni degli stipendi. Ha preso in esame le retribuzioni nette mensili, comprensive delle voci fisse (stipendio e indennità integrativa speciale), degli scatti di anzianità eventualmente maturati e della retribuzione accessoria mensile (RPD e CIA).
Non sono state considerate le altre voci accessorie per l’ampia gamma di casi possibili e la casualità di assegnazione al personale. Dal nostro studio sono stati esclusi i dirigenti scolastici e i direttori amministrativi che nel periodo considerato hanno cambiato qualifica e funzione.
I risultati a livello nazionale sono complessivamente confortanti: il potere d’acquisto ha tenuto, più per gli insegnanti che per il personale Ata ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_125-2.doc ).
Questi ultimi infatti hanno fatto praticamente pari tra inflazione e dinamica salariale, salvaguardando il potere d’acquisto degli stipendi in busta paga del novembre di tre anni fa.
Per gli insegnanti è andato decisamente meglio (in qualche caso grazie anche al passaggio di livello relativo all’iniziale e all’anzianità di 20 anni). Se si guarda alle fasce di anzianità di 10 o 30 anni (che non hanno avuto scatti di anzianità), si rileva che il potere d’acquisto degli stipendi dei docenti dell’elementare è stato difeso meglio di quelli dei prof. delle medie e delle superiori.


5. Riorganizzazione del Miur: finalmente arriva il regolamento

Il ministero dell’Istruzione è oggetto, nello spazio di un biennio, di una seconda riorganizzazione. Con il nuovo regolamento che sarà registrato in settimana dalla Corte dei Conti, si porta a compimento il processo di riordino della struttura amministrativa, che comporta il ridisegno completo della mappa dei "poteri" amministrativi e la riallocazione del personale dirigente di prima e seconda fascia nel quadro del vincolo fiduciario con il vertice politico dell’Amministrazione.
Il nuovo regolamento, consolidando una tendenza al riaccentramento, riafferma l’esistenza delle direzioni scolastiche regionali, mettendo nelle mani del Ministro l’organizzazione dell’ufficio scolastico regionale al di fuori di qualsiasi intesa con la regione e con organismi istituzionali di coordinamento territoriale.
Ne deriva un assetto del MIUR che "guarda indietro", in quanto non tiene conto della riforma del titolo V, parte seconda, della Costituzione per effetto della quale occorrerebbe accentuare i compiti di indirizzo e di coordinamento delle strutture organizzative centrali e periferiche rispetto a quelli più strettamente gestionali ed operativi di appannaggio del binomio scuola-comune.
La riorganizzazione del MIUR imporrebbe una riconsiderazione del sistema di professionalità e delle responsabilità in quanto l’esigenza prioritaria del sistema è governare e prendere rapidamente le decisioni necessarie. Viceversa, i limiti decisionali ed operativi crescenti dell’Amministrazione centrale rischiano di frenare il sistema scolastico e di farlo risultare "sgovernato" in una delicata fase di transizione che investe sia il versante scuola che quello amministrativo. Situazione che - ci sono tanti riscontri - sta profondamente demotivando il personale.
Questo contesto rischia di deludere le aspettative del personale amministrativo che ha partecipato ai percorsi di riqualificazione funzionali agli inquadramenti pattuiti nei contratti collettivi. Stessa situazione per i dirigenti, già direttori generali, e per chi invece direttore generale di ruolo dovrebbe, a parere del Miur, essere collocato nel ruolo unico presso la Funzione Pubblica, abolito invece dalla legge Frattini (quella dello spoils system).


6. L’Anp all’attacco del contratto degli insegnanti/1

Dopo la denuncia per la presunta limitazione delle libertà sindacali (per il diritto di assemblea negato ai sindacati non rappresentativi), dopo la pronuncia favorevole dell’ARAN - non ancora recepita dal MIUR in una nota ufficiale - di riconoscimento dell’indennità di direzione ai vicari (obiettivo sostenuto da sempre dall’Anp), l’Associazione presidi ha impugnato davanti al Tar del Lazio alcuni articoli, ritenuti illegittimi, del contratto nazionale degli insegnanti e del personale Ata.
All’indomani dell’accordo (16 maggio 2003) per il rinnovo del contratto nazionale degli insegnanti e del personale Ata (quasi un milione di persone interessate), l’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici e delle Alte professionalità aveva chiesto al Governo di non autorizzare, per presunti profili di illegittimità, la sottoscrizione del contratto o, quanto meno, intervenire per la modifica dei contenuti di alcune clausole, ritenuti non coerenti con il quadro giuridico generale. Ma i sindacati firmatari non erano stati a guardare e, con atto formale avevano diffidato il Governo, invitandolo a concedere, senza ulteriore indugio, l’autorizzazione alla sottoscrizione del contratto.
La decisione autorizzativa deluse molto l’Anp, che ora ha deciso di percorrere la strada giurisdizionale.


7. L’Anp all’attacco del contratto degli insegnanti/2

La promozione da parte di un’organizzazione sindacale di una impugnativa giurisdizionale di un contratto nazionale, non essendo un fatto di tutti i giorni, induce alla riflessione. I contenuti dell’impugnativa hanno un risvolto di grande rilevanza politica, istituzionale e sociale perché attengono a ruoli e rapporti tra i vari soggetti che a diverso livello e a vario titolo operano all’interno delle istituzioni scolastiche autonome.
L’iniziativa dell’Anp può essere collocata in una linea di coerenza con le linee di politica scolastica del Governo di mettere in campo una nuova lettura della professione docente e delle norme contrattuali di natura pattizia, in relazione anche ai problemi connessi con l’attuazione della legge di riforma.
In quest’ottica la questione assume anche un rilievo di carattere politico. L’Anp conquisterebbe maggiore spazio nell’interlocuzione con i vertici politici del MIUR a danno delle organizzazioni sindacali.
Molto probabilmente con la stessa ottica si stanno muovendo sul territorio le associazioni tra scuole (tra dirigenti delle scuole) con l’obiettivo di porsi come interlocutori principali dei diversi livelli di governo territoriale.
Nel frattempo comunque le scuole devono applicare il contratto, così com’è.


8. Ripristinata l’indennità di direzione per i vicari. Forse

Nei giorni scorsi l’Aran, sollecitata dal Miur, ha fornito una risposta circa la vigenza attuale dell’indennità di direzione e della sua applicabilità a favore dei presidi incaricati e dei collaboratori vicari.
Secondo l’Aran, l’indennità di direzione, non richiamata nel recente contratto per la scuola (e ritenuta da taluni soppressa), esiste ancora, pur non riportata nel testo del ccnl perché ritenuta (dalle parti firmatarie) sottintesa e ridondante.
Tutto risolto? Nemmeno per sogno.
Mentre l’Anp cantava vittoria per un risultato che l’Associazione aveva invocato fin dall’approvazione delle prime ipotesi di contratto, i sindacati firmatari hanno fatto sentire pesantemente la loro protesta, inviando al Miur una richiesta di non dare corso alle indicazioni dell’ARAN (il ministero non ha ancora emanato nessuna disposizione in merito) e preannunciando, in caso diverso, di ricorrere alla sede dell’interpretazione autentica.
In effetti la decisione dell’Aran lascia perplessi circa il metodo seguito. Trattandosi infatti di una questione complessa ed intrecciata, non avrebbe dovuto o potuto procedere unilateralmente nella risposta.
Nel merito invece la questione potrebbe essere fondata, come evidenzia l’Anp con propri commenti (www.anp.it) che non mancheranno di suscitare altre frizioni in campo sindacale.
L’orientamento del’ARAN ha già fatto il giro delle scuole con comprensibile interesse dei docenti vicari (10.800 circa) e dei presidi incaricati (quasi 2000) che trarrebbero dall’assegnazione dell’indennità di direzione consistenti vantaggi economici, anche con effetto retroattivo.


9. La scuola in viaggio

Si avvicina il periodo delle scelte per i prossimi viaggi di istruzione, e puntualmente è in arrivo nelle scuole l’"Annuario dei viaggi di istruzione" di Tuttoscuola. Tanti nuovi itinerari e tutto sull’organizzazione dei viaggi. Gli abbonati lo riceveranno a casa, gli altri possono acquistarlo (06/6830.7851; http://www.tuttoscuola.com).
Intanto l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha organizzato un nuovo servizio per le scuole in rete, chiamato "La scuola in viaggio".
Le singole istituzioni, mantenendo l’autonoma gestione e la diretta responsabilità amministrativa, potranno rivolgersi ad uno speciale gruppo di lavoro che, fornendo una vasta raccolta di dati e di esperienze, intende favorire un sistema di soluzioni gestionali "in rete", con l’obiettivo di diffondere anche in questo settore un servizio di qualità. L’obiettivo, come afferma il direttore generale Francesco de Sanctis, è di costituire un punto di riferimento per quanti operano nel settore del turismo scolastico, attraverso la costruzione di una rete tra istituzioni scolastiche che favorisca la cooperazione professionale ed il miglioramento dell’offerta formativa.


10. TuttoscuolaMEMORANDUM

Dentro le scadenze della scuola

N. 29/125, 10 novembre 2003

INDICE

Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
10 novembre - RSU: termine ultimo di presentazione delle liste elettorali
10 novembre - ENAM: soggiorni invernali 2003
10 –16 novembre - scadenze amministrative relative al mese di novembre
15 novembre - permessi per il diritto allo studio
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di stato
1 dicembre 2003 - affissione liste elezioni RSU


Novembre: rinnovo Consigli di Circolo/Istituto

Con la nota n. 70 del 3 settembre scorso il MIUR ha demandato ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali la competenza dell’indizione delle elezioni per il rinnovo totale o parziale dei consigli di circolo/istituto delle istituzioni scolastiche.
Rimangono valide per tutte le regioni le disposizioni di tipo generale (le votazioni devono essere effettuate in un giorno non lavorativo dalle 8.00 alle 12.00 e in quello successivo dalle 8.00 alle 13.30), ma le date di svolgimento delle elezioni variano a livello territoriale.
Ad esempio, per tutte le scuole del Lazio, della Lombardia e del Piemonte le elezioni si svolgeranno il 23 e 24 novembre prossimi; seggi aperti il 30 novembre e il 1° dicembre nelle Marche.
I decreti di indizione delle elezioni possono essere consultati sui rispettivi siti regionali.

 

10 novembre - RSU: termine ultimo di presentazione delle liste elettorali
Dal 21 ottobre e fino al 10 novembre possono essere presentate le liste per il rinnovo della RSU della scuola.
Spetta alla commissione elettorale, appositamente costituita, verificare le liste presentate e le candidature proposte per deciderne l’ammissibilità, esaminando anche eventuali ricorsi in merito.
Considerato che, in base al contratto, la RSU è soggetto necessario ai fini della contrattazione integrativa, non si dovrebbe verificare il caso di una istituzione scolastica in cui non sia stata presentata alcuna lista.
Qualora, alla data del 10 novembre, non risultino presentate liste da parte di alcun sindacato, la scuola dovrà tempestivamente comunicare la situazione all’ARAN rilevando la temporanea mancanza di interesse allo svolgimento delle elezioni in quella sede di lavoro.

10 novembre - ENAM: soggiorni invernali 2003

Possono essere presentate entro il prossimo 15 novembre all’ENAM le domande per i soggiorni invernali (turno di 9 giorni dal 27 dicembre 2003 al 5 gennaio 2004).
Possono essere ammessi, oltre agli iscritti in servizio ed in quiescenza, i familiari conviventi (coniuge, figli celibi o nubili, sorelle/fratelli permanentemente inabili al lavoro, vedovo/a, orfani sprovvisti di reddito da lavoro).
Le prestazioni, che verranno erogate a quanti si troveranno in posizione utile nella graduatoria, vanno da un minimo di 15 euro di contributo giornaliero ad un massimo di 27 euro per gli iscritti.
Le domande dovranno essere inoltrate, corredate da una serie di autocertificazioni, alla sede centrale dell’ENAM, V.le Trastevere 231 – 00153 Roma entro il prossimo 10 novembre.
Il pagamento della retta dovrà essere effettuato entro 5 giorno dalla comunicazione dell’ENAM di accoglimento della domanda; la mancata trasmissione della ricevuta sarà considerata rinuncia.
Sul sito www.enamonline.it è possibile reperire tutte le informazioni e i modelli di domanda.

10 –16 novembre – scadenze amministrative relative al mese di novembre
In questo le segreterie delle istituzioni scolastiche devono provvedere al versamento di una serie di contributi relativi agli emolumenti corrisposti al personale e alla gestione del conto di credito postale.
Queste le scadenze:
 10 novembre – pagamento spese postati del conto di credito
 15 novembre – versamento IRAP sugli stipendi del personale a tempo determinato
 16 novembre – versamento dell’IVA per le istituzioni scolastiche con lavorazioni in conto terzi (con annessa azienda agraria); versamento contributi INPS per collaborazioni coordinate e continuative; versamento ritenuta d’acconto per pagamenti effettuati a soggetti esterni all’amministrazione.

15 novembre - permessi per il diritto allo studio
In base alla vigente normativa, il personale della scuola che intende fruire delle 150 ore annue di permesso retribuito per diritto allo studio deve presentare domanda entro il termine ultimo del 15 novembre 2003 all'ufficio di segreteria della propria istituzione scolastica.
Può fruire dei permessi retribuiti, che decorrono dal 1° gennaio al 31 dicembre 2004, il personale docente, educativo ed ATA con contratto a tempo indeterminato, con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche e i docenti di religione cattolica con incarico annuale.
Rispetto al passato, vi è da considerare che il contingente di personale ammesso a fruire dei permessi, le modalità di fruizione, l’individuazione dei corsi di studio che danno titolo alla concessione del diritto allo studio, e la valutazione delle domande sono materie oggetto di contrattazione collettiva integrativa tra i Direttori generali dei singoli Uffici scolastici regionali e le organizzazioni sindacali di categoria.
Sui siti web delle direzioni scolastiche regionali possono essere consultati i contratti collettivi integrativi regionali sulla materia.

27/29 novembre: Job & Orienta a Verona
Anche quest’anno la manifestazione "Job & Orienta" si propone di realizzare per addetti ai lavori un’ampia area espositiva, articolata in dieci sezioni, che illustra i servizi e prodotti per il sistema orientamento-scuola-formazione-lavoro.
Saranno presentati i modelli e i percorsi di istruzione degli istituti pubblici e privati ed i percorsi di studio di varie università italiane, che metteranno a disposizione del pubblico servizi di informazione sulle proprie offerte formative e di orientamento per i giovani.
Molto ricco ed intenso è anche il calendario di incontri culturali che propone convegni, workshop, tavole rotonde e laboratori di espressione creativa, oltre a momenti di animazione e spettacolo.
Fra i temi trattati, spiccano quello della solidarietà, che viene presentato nello spazio SolidArea attraverso una serie di materiali informativi su percorsi di formazione per il volontariato, e quello dell’innovazione tecnologica a servizio del mondo della scuola.

1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di stato
Come definito dal Regolamento sugli esami di stato, il termine di presentazione delle domande dei candidati esterni per partecipare alle prove d’esame conclusive dei corsi di istruzione secondaria superiore è fissato al 30 novembre 2003. In considerazione del fatto che il 30 novembre cade di domenica, il termine ultimo viene prorogato di diritto al 1° dicembre.
Sarà compito dei Direttori degli Uffici scolastici regionali ammettere agli esami candidati che presentino domanda oltre tale termine, ma solo in presenza di gravi e comprovati motivi e comunque non oltre il 31 gennaio 2004.
Gli studenti che cesseranno la frequenza dell’ultimo anno di corso tra il 1° febbraio e il 14 marzo 2004, potranno presentare domanda di ammissione agli esami di stato, in qualità di candidati esterni, entro il 20 marzo 2004.

1 dicembre 2003 - affissione liste elezioni RSU
Terminato il 10 novembre 2003 il periodo utile per la presentazione delle liste per il rinnovo della componente RSU delle istituzioni scolastiche, le commissioni elettorali insediate in ciascuna scuola sede di votazione devono provvedere a verificarne la regolarità, secondo quanto previsto a seguito del protocollo siglato tra l’ARAN e le organizzazioni sindacali lo scorso 7 luglio.
Al completamento di questa operazione, da effettuarsi entro il termine ultimo del 1° dicembre 2003, le liste devono essere affisse all’albo delle istituzioni scolastiche, numerate secondo l’ordine di presentazione.


 

 

 

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Postato il Martedì, 11 novembre 2003 ore 11:06:18 CET di Piera Privitera
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