E, CON UN COLPO DI BACCHETTA MAGICA, CAMBIO’ LA SCUOLA
Eccola lì, la fata turchina, la magica fatina armata di buona volontà. La volontà di cambiare la scuola italiana, di renderla migliore, più vivibile e felice.- prof.ssa Silvana Non a Calatafimi, come credeva Garibaldi, ma nella Scuola “si fa l’Italia o si muore”. Forte di questa ferma convinzione, ho rovistato tra i miei costumi in maschera, sperando di trovarne uno che facesse al caso mio.Di colpo, tra scatoli e scatoloni, è apparsa una bacchetta magica, logora e consunta dal tempo, ma pur sempre efficace; un cappello a punta, un abito azzurro agghindato da veli svolazzanti, una maschera a forma di stella. E… voilà, il gioco è fatto.Eccola lì, la fata turchina, la magica fatina, armata di buona volontà. La volontà di cambiare la scuola italiana, di renderla migliore, più vivibile e felice. Via, allora, in un delirio di carnascialesco impeto e onnipotenza. Innanzitutto i locali: troppo grigi, opachi, con quei muri scrostati, che sanno di povertà e miseria. Colpo di bacchetta…ed ecco un edificio ampio e spazioso, con le aule colorate, artisticamente decorate, abbellite da riproduzioni straordinarie delle più belle creazioni umane. Perché l’arte è bellezza, e la bellezza purezza, fuga dalle brutture del mondo. Bene, bene, qui i ragazzi potranno operare più felicemente. E adesso sistemiamo le aule. Qui banchi e sedie nuove, un computer per alunno, libri a volontà, una biblioteca completa per classe, laboratori di ogni tipo rivolti ad attività straordinarie, anche le più insolite e inusuali. Fotografia, montaggio video, musica, laboratorio di chimica e fisica, cinema…benissimo, così va bene. Ora dedichiamoci alle persone. Eh sì, anche quelle hanno bisogno di un tocco benefico. Colpo di bacchetta…ed ecco un lauto stipendio per gli insegnanti, finalmente rimessi a nuovo, ben vestiti, sorridenti, entusiasti, felici di entrare in classe, autorevoli quanto basta, senza essere autoritari; e il preside, anch’egli sfiorato dalla generosa bacchetta della fata, sarà lì, contento dei suoi insegnanti, intento ad attività culturali, dimentico di impicci burocratici noiosi e opprimenti. E gli alunni? Bacchetta mia, pensaci tu!…Eccoli , curiosi e attenti, rispettosi ed estatici davanti ai loro insegnanti, con quaderni e libri in ordine, la scuola in cima ai loro pensieri, e un mare di 8 e Che scuola straordinaria! Nemmeno Silvana