Nella “Letterina” n. 229 del 25 febbraio 2010 ho scritto che “Il
vecchio triangolo: alunni - insegnanti-genitori” sembra rotto e ogni
lato sembra procedere per vie parallele con il rischio di non
incontrarsi mai. Eppure l’art.16,4 del D. P. R. 275/99 afferma che il
personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al
processo di attuazione e sviluppo dell’autonomia assumendo le
rispettive responsabilità.
La scuola, perciò, é istituzionalmente tenuta a impegnarsi per
collaborare a ricostruire quel triangolo indispensabile per un
itinerario d’istruzione, educazione e formazione.
Non vi è dubbio che il diritto/dovere primario alla formazione spetta
ai genitori senza possibilità di delega in bianco, ma, in uno Stato
democratico, non si può escludere la necessità di assumere una
corresponsabilità anche da parte della scuola.
L’occasione di riflettere sul tema ci è stata offerta, la settimana
scorsa dalla Casa Editrice “La Tecnica della scuola”
(www.latecnicadellascuola.it) che ha presentato il dossier “Genitori
& scuola. Costruire l’alleanza”, pubblicato nel proprio bimestrale
“Scuola insieme” diretto dalla dott.ssa Gabriella Girgenti.
Si è trattato di un dibattito sereno, approfondito, corale e
propositivo. E non poteva essere diversamente trattandosi di un tema su
“un’alleanza” tra pari (famiglia-scuola) alla ricerca di strategie per
migliorare la partecipazione alle scelte educative indirizzate alla
crescita degli alunni.
Patendo dalla constatazione che i genitori rappresentano una componente
della comunità scolastica spesso invocata, più spesso elusa e raramente
evitata, ci si è chiesto: “ma, in definitiva, che cosa chiede la scuola
alla famiglia e questa alla scuola?”.
Il dirigente scolastico Piero Cattaneo, (www.pavonerisorse.it) dopo
avere accennato al disorientamento che, spesso, affligge gli operatori
scolastici a causa dei continui “cambiamenti” di rotta delle politiche
governative in materia di istruzione, formazione e educazione, si è
fermato a delineare gli atteggiamenti e il ruolo dei genitori nel
sistema scolastico del nostro Paese.
Con l’avvento dell’autonomia, ha affermato il relatore, i genitori
rappresentano una “situazione di frontiera” tra la scuola e
l’extrascuola e quindi hanno la responsabilità di essere “l’ago della
bilancia” nel sostenere le richieste formative che originano dal
territorio di appartenenza.
Ogni scuola ha una sua identità e, quindi, si differenzia dalle altre.
Da qui il diritto delle famiglie di essere coinvolte nelle scelte
educative e negli orientamenti rispetto alle questioni gestionali e
organizzative e il dovere delle scuole ad agire di conseguenza.
I problemi emergenti che esigono un vero patto di “alleanza”, sono dati
dal fenomeno legato alla diversità e quindi all’accoglienza e
all’inclusione che richiedono di superare la logica della semplice
comunicazione delle scelte, in favore della logica del coinvolgimento
responsabile nella ricerca delle ipotesi di soluzioni più idonee e
funzionali.
La riflessione è stata ripresa e approfondita dal dott. Davide Guarneri
nella sua qualità di presidente dell’Associazione Italiana Genitori
onlus (www.age.it) e nella veste, come dallo stesso fatto presente, di
“padre di quattro figli”.
Gli appelli rivolti, in tutte le occasioni, dalla nostra Associazione,
anche perché espressione del buonsenso di genitori che pensano al
futuro dei figli, ha affermato il relatore, si muovono nella richiesta
di qualità nell’istruzione. Quantità non corrisponde, necessariamente,
a qualità. Nello stesso tempo, non vale neppure l’opposto: riduzione di
quantità, non corrisponde necessariamente ad aumento di qualità. Lo
sappiamo che l’istruzione costa, ma siamo convinti che l’ignoranza
costi ancora di più.
La legislazione europea e, in particolare, quella italiana, ha
proseguito, ha introdotto il concetto di cooperazione fra scuola e
famiglie, e, recentemente, ha utilizzato anche il termine di
corresponsabilità. Non sempre, però, si riesce a superare la distanza
tra l’ideale normativo e la pratica quotidiana. I genitori, a volta,
sono visti come invasori di campo non proprio o come semplici utenti di
un servizio.
In quest’ottica, l’associazionismo si pone come luogo di mediazione
d’interessi, di formazione e preparazione alla partecipazione.
Il prof. Giovanni Morello ha posto l’accento sulla necessità di
stabilire un’autentica e positiva relazione tra scuola e famiglia ed ha
suggerito alcuni strumenti utili e alcune tipologie di azioni non solo
per conoscere le dinamiche familiari e gli stili educativi ma anche per
agevolare il coinvolgimento dei genitori specialmente di quelli
“disinteressati” al successo scolastico dei figli.
La dirigente scolastica Anna Maria Di Falco ha sottolineato come,
specialmente nella scuola secondaria di secondo grado, la
partecipazione si riduce alla domanda del genitore: ”Come va mio
figlio”? e alla risposta del docente: “Potrebbe fare meglio”. Tale
situazione, proprio perché non basata sulla reciproca cooperazione e
proprio perché non finalizzata alla ricerca delle cause dell’eventuale
disagio per sostenere la crescita globale del ragazzo, resta un rito
inutile e, a volte, rischioso per le possibili incomprensioni e
tensioni emotive.
Il Dirigente scolastico Elio Marotta ha presentato una carrellata di
temi e modalità operative che possono essere utilizzate dalla scuola
nella progettazione e nella realizzazione d’iniziative formative per le
famiglie. Si tratta di modelli formativi non scolastici avendo al
centro la dimensione relazionale e comunicativa, con un vero “contratto
formativo” per fornire ai genitori elementi per una conoscenza e un
controllo delle varie iniziative.
In perfetta sinfonia d’intenti, i relatori hanno auspicato che il
confronto, la disponibilità, la partecipazione e la condivisione, nella
distinzione dei ruoli vista come risorsa e non come limite, diventi uno
stile educativo concreto in grado di facilitare l’accoglienza,
l’inclusione, la crescita di ogni alunno, non uno di meno.
Quanto sopra non esaurisce certamente la problematica affrontata
durante la tavola rotonda, ma vuole essere, un invito a leggere
l’interessante Dossier e un‘occasione per un doveroso plauso e
apprezzamento per il lavoro che la Casa editrice “La Tecnica della
scuola” continua a mettere a disposizione di tutti.
Giuseppe Luca, pippo.luca@alice.it
Direttore Responsabile della “Letterina”