Contestare fermamente le scelte del governo, che stanno producendo migliaia di nuovi disoccupati e devastando il sistema dell’istruzione pubblica, e avviare, contestualmente, una discussione sulla funzione sociale della scuola statale, progressivamente svilita negli ultimi quindici anni dalla politica dell’autonomia: questi gli obiettivi dei due Coordinamenti, che intendono coinvolgere nelle prossime settimane studenti, genitori e tutti coloro che comprendono che una società che non investe nell'istruzione è destinata a un inesorabile declino.
Le contraddizioni e i provvedimenti illegittimi contenuti nel testo della controriforma Gelmini, infatti, non possono essere accettati supinamente. Bisogna contrastare con fermezza le misure economiche spacciate per riforma, ma anche riaffermare il principio che a scuola si deve innanzitutto “fare scuola”, e che per fare scuola bene è necessario che tutti coloro che vi lavorano (docenti e personale ATA) siano responsabilmente protagonisti.
La lotta per la difesa della scuola pubblica, quindi, dovrà coinvolgere la società civile, ma è innanzitutto necessario che all’interno dei singoli istituti si esprima in maniera netta la volontà di non collaborare con chi applicherà questo “riordino” e il rifiuto della logica di chi ha prodotto e continuerà a produrre tagli al personale della scuola. Per questo, è necessario che durante il primo Collegio dei docenti, si invitino i colleghi a: a) rifiutare (nella scuola secondaria) ogni cattedra che va oltre le 18 ore b) non accettare supplenze a pagamento, né tollerare accorpamenti delle classi in caso di assenza dei colleghi c) pretendere il rispetto degli standard di sicurezza rispetto al rapporto aule/alunni. In ogni caso, è illegale che in un'aula scolastica lavorino contemporaneamente più di 26 persone (tra alunni e docenti). d) proporre l’aumento del numero delle Funzioni Strumentali, con conseguente riduzione di compiti e orari, in modo da coinvolgere nella gestione delle attività della scuola un maggior numero di colleghi. Per riaffermare una gestione democratica delle realtà scolastiche, inoltre, si sta valutando la possibilità di proporre nelle scuole l’elezione, da parte del Collegio di Docenti, dei Collaboratori del Preside, secondo quanto previsto dagli Organi Collegiali. Dentro le scuole e in seno ai Collegi, tuttavia, i lavoratori precari non ci saranno. Anche per questo si è deciso di organizzare una manifestazione di protesta davanti al CSA, in data 31 agosto. Il Coordinamento in Difesa della Scuola Pubblica e il Coordinamento dei precari della Scuola si riuniranno martedì 24 agosto alle h 17,00 presso i locali del CSA in via Coviello.