Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole
Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica
Attivazione solo in base alla necessità per evitare il precariato
Più inglese e competenze tecnologiche
Gelmini: "Si passa dal sapere al sapere insegnare. Con il nuovo
tirocinio ci si forma soprattutto sul campo"
Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti. Il
Ministro Gelmini ha firmato il Regolamento sulla formazione iniziale
dei docenti che si sviluppa, in particolare, su quattro grandi
direttrici:
* Il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto
con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può
essere solo teoria ma anche pratica;
* Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al
fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il
precariato;
* Con la fine del precariato sarà consentito ai
giovani l’inserimento immediato in ruolo;
* Lauree specifiche per ciascuna classe di
abilitazione. Più inglese (necessaria la certificazione B2 in lingua
inglese per abilitarsi) e nuove tecnologie, migliore preparazione per
l’integrazione dei disabili.
“Oggi inseriamo un nuovo tassello nella riforma destinata a cambiare il
nostro sistema scolastico - ha affermato il ministro Mariastella
Gelmini - Un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione
iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa,
doverosa per chi avrà in mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle
vecchie SSIS un percorso di lauree magistrali specifiche e un anno di
tirocinio coprogettato da scuole e università, concentrato nel
passaggio dal sapere al saper insegnare”.
Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal
professor Giorgio Israel, a cui è seguita un’azione di confronto con il
mondo della scuola e delle associazioni per l’integrazione scolastica.
L’obiettivo dei nuovi percorsi è garantire una più equilibrata
preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle
lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio
formativo attivo, direttamente a contatto con le scuole.
Cambiano dunque le modalità per accedere all’insegnamento.
Con il nuovo sistema
* per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella
scuola primaria
o sarà
necessaria una laurea quinquennale, a numero programmato con prova di
accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola
primaria e dell’infanzia;
o sono
rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche, è aumentata la
parte di tirocinio a scuola ed è previsto un apposito percorso
laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie;
o per la prima
volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con
disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in
grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui
bisogni speciali.
* per insegnare nella scuola secondaria di primo e
secondo grado
o sarà
necessaria la laurea magistrale ad hoc completata da un anno di
Tirocinio formativo attivo;
o è prevista una
rigorosa selezione per l’ingresso alla laurea magistrale a numero
programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione,
composto da scuole pubbliche e paritarie;
o l’anno di
Tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola (di
cui almeno 75 dedicate alla disabilità) sotto la guida di un insegnante
tutor;
o rispetto al
percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento
Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la
ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella
laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio
(incrementato), sui laboratori e sulle didattiche.
Con il vecchio sistema
* per insegnare nella scuola dell’infanzia e in
quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test
d’accesso al primo anno e la scelta, dopo un biennio comune,
dell’abilitazione per la scuola primaria o per la scuola dell’infanzia;
* per insegnare nella scuola secondaria di primo e
secondo grado erano necessarie la laurea magistrale e 2 anni di SSIS
(Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario).
Dalle SSIS al Tirocinio formativo attivo: si passa dal sapere al sapere
insegnare
Chiudono le SSIS per le secondarie di primo e secondo grado e al loro
posto si dà vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di un anno,
terreno di incontro tra scuola e università. Durante il Tirocinio sarà
dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con
esperienze sul campo che facilitino il passaggio dal sapere al sapere
insegnare.
Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbisogno
di insegnanti
In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema
nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche
statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel
calcolo dei fabbisogni del personale docente, e si inizia a prevedere
la possibilità di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione
e formazione professionale dove è in atto la sperimentazione
dell’obbligo formativo e nei Centri per l’istruzione degli adulti.
Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno
gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i
tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal Ministero,
evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche
funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla
costituzione degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole,
di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza.
Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e
università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e
rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà.
Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e
università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica
sul voto di abilitazione.
L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del
percorso tra istituzioni scolastiche e atenei. E’ stato previsto uno
specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene
fatto in classe.
Formazione insegnanti di sostegno
È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in
capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici
accordi con gli enti del settore, in attesa di una futura classe di
concorso che qualifichi il servizio.
Percorsi di specializzazione CLIL
Sono previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento
nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica
in lingua straniera).
Rivista la classe di abilitazione strumento musicale
Il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei
docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In
particolare è stato rivisto il percorso di abilitazione per lo
strumento musicale.
Regime transitorio
Tutti i vecchi laureati potranno conseguire l’abilitazione per la
secondaria di primo e secondo grado accedendo, dietro il superamento
delle prove di accesso (test preselettivo, esami scritti e orali),
all’anno di Tirocinio formativo attivo a numero programmato, che potrà
essere attivato da questo anno accademico. Per l’accesso al percorso è
valorizzato il servizio svolto a scuola, il dottorato di ricerca e
l’attività svolta in università.
Il regolamento sulla Formazione iniziale, dunque, punta a raggiungere
quattro obiettivi:
1. focalizza nella formazione iniziale non solo le materie
tradizionali ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali:
seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove
tecnologie;
2. sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle,
concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni
scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il
sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di
abilitazione per la scuola secondaria;
3. prevede una programmazione dei numeri in grado di
evitare la proliferazione del precariato;
4. prescrive una rigorosa selezione del futuro personale
docente.
Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al
secondo ciclo dell'istruzione, per seguire il percorso di cambiamento
del secondo ciclo e delle relative classi di concorso