Eliminare
definitivamente il limite di 65 anni per la pensione di vecchiaia e il
limite dei 40 anni di contributi; favorire l'ingresso dei giovani nel
mondo del lavoro anticipatamente rispetto a quanto avviene ora.
E' quanto suggerisce l'Inpdap
(l'istituto di previdenza dei pubblici dipendenti)
nell'audizione in Commissione lavoro alla Camera sul libro verde Ue sui
sistemi pensionistici.
''Per assicurare la sostenibilita' del sistema pensionistico, la
soluzione piu' a portata di mano - spiega l'Inpdap - e' quella di
aumentare il periodo di attivita', sia prevedendo l'innalzamento
dell'eta' pensionabile, sia garantendo ai giovani l'ingresso anticipato
al lavoro''. L'attivita' lavorativa piu' lunga consentira' ''una
maggiore salvaguardia della tutela pensionistica e del relativo potere
d'acquisto''.
Il superamento del limite dei 65 anni e' peraltro gia' insito nella
norma che prevede l'adeguamento dell'eta' alla speranza di vita. ''Nel
settore pubblico - dice l'Inpdap - sarebbe utile eliminare quei
meccanismo automatici o semiautomatici che pongono fuori
dall'amministrazione qualunque lavoratore che si trovi a raggiungere i
40 anni di contributi ovvero 65 anni di eta'. Questi limiti attualmente
previsti per la Pubblica Amministrazione, hanno durata fino a tutto il
2011. Occorre evitare il rischio che diventino una norma di regime''.
(ASCA)
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