"Una bella notizia dal
Parlamento europeo che ha approvato misure più eque a favore della
maternità e della paternità: un minimo di 20 settimane per le mamme, un
congedo obbligatorio di due settimane per i padri, salario durante il
periodo al 100%, maggiori garanzie per il recupero completo delle
posizioni precedenti nel rientro al lavoro, promozione di maggiore
flessibilità per i neogenitori. Sono misure che corrispondono meglio al
principio della genitorialità responsabile e della condivisione del
lavoro di cura fra uomini e donne, che si sta facendo strada nei
comportamenti delle coppie più giovani, ma che è anche una necessità
per consentire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro". Così la senatrice del Pd Vittoria
Franco in articolo pubblicato oggi da 'Europa' commenta
la decisione del Parlamento europeo in merito ai congedi parentali.
"In Italia - sostiene la senatrice nel suo articolo - abbiamo delle
leggi molto avanzate sulla maternità e sui congedi parentali, ma nei
fatti la maternità è diventata il maggiore ostacolo all’affermazione
delle aspirazioni e della capacità delle donne. Per quel che riguarda
invece i congedi parentali, sono soltanto il 6% gli uomini che vi fanno
ricorso. E questo non solo per evidenti fattori economici. Il fattore
che più incide negativamente è la mentalità: non è l’uomo che ha la
missione della cura, ma la donna. Lui tutt’al più “aiuta”.
"Molto bene, dunque - scrive la senatrice - il pacchetto approvato dal
Parlamento europeo. Ora anche in Italia qualcosa si dovrà muovere.
Potranno essere prese in più seria considerazione le nostre proposte
sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sul congedo
paterno obbligatorio – da tempo un nostro cavallo di battaglia, – su
conciliazione e condivisione. Parole che chiamano in causa entrambi i
genitori. Due figure che possono e devono essere ugualmente presenti
nella cura: è molto istruttivo che la commissaria europea abbia parlato
di “fine della discriminazione nei confronti dei padri”. Certo!
Occuparsi di un bambino deve essere un’occasione di arricchimento
affettivo e relazionale per tutti e due e non penalizzante per la
madre"conclude Vittoria Franco.
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