Il Presidente del Consiglio sarà a Milano lunedì 8 novembre per
pronunziare il discorso inaugurale d’apertura alla tre giorni
della Conferenza nazionale sulla famiglia, promossa e organizzata
dal sottosegretario del suo partito con delega alle Politiche
familiari Carlo Giovanardi, insieme con il supporto del Forum
delle associazioni familiari, nonché delle organizzazioni
cattoliche pro Family.
Gli obiettivi della Conferenza sono chiari: attenzionare la famiglia
come soggetto “sociale”e promuoverne i diritti e i valori; garantire il
diritto alla vita e difendere la famiglia soprattutto come “società
naturale fondata sul matrimonio”, e ridarle il “diritto di
cittadinanza” nella vita politica.
Dopo le recentissime lolitate del Presidente, aggiuntesi, ahimé,
a pregresse sue personali vicende non certo “virtuose”, un qualche
imbarazzo c’è tra i benpensanti, siano essi laici, cattolici o…atei
devoti, circa l’opportunità del fatto che ad aprire il prefato discorso
sulla Famiglia sia proprio Lui! Codesto imbarazzo, tuttavia, non
sembra affatto riguardare i suoi sostenitori di partito che, anzi, a
tutti i costi, pur di difendere il Capo, e giustificarne le stravaganti
erotomanie, si arrampicano,chi più chi meno, sugli specchi di gesuitici
distinguo.
Così, il pensiero debole dell’onorevole Lupi, ciellino-,
vicepresidente della Camera,- a proposito delle sregolatezze del
suo Capo vitaiolo, può affermare : “Ho un modello di vita
diverso ( da quello di Berlusconi, n.d.r.) ma, –il moralismo lasciamolo
da parte.. Si può giudicare il comportamento, ma in politica il
sostegno a un governo si valuta sulle azioni che fa. Io attacco il
moralismo imperante e l’invasione dell’etica nella politica (sic)!
Sarei dispiaciuto se Berlusconi non partecipasse al Forum sulla
famiglia”. Il premier, amante difensore strenuo e convinto della
famiglia, porterà addirittura - assicura l’onorevole Lupi - un
contributo fondamentale col suo discorso al Forum per risolvere i
problemi della famiglia, a prescindere dalla sua personale condotta di
vita privata. Di più: la sua sola presenza alla Conferenza è un valore
aggiunto, rilancia l’altro cattolico d .o. c., Onorevole
Giovanardi.
E Gasparre Maurizio, presidente dei senatori del Pdl, con supponente
arroganza: “ L’imbarazzo può anche esistere” ma allora che si fa? “ Si
blocca la discussione su tutto? Sono i fatti che contano ( del Governo)
e non le azioni ( del capo del Governo) “! Bravo! giusto! Ha
ragione l’ex ministro: chi ha detto che “nomina sunt consequentia
rerum”? Non siamo mica nel Medioevo!
E ancora, - sentenzia una certa Bertolini, onorevole Isabella - :
finiamola con questa storia di Ruby, “ strumentalizzazione di cattivo
gusto”! E di rincalzo, l’onorevole Rotondi, anche lui d.o.c.:
Impariamo – da buoni cattolici - a separare il pubblico dal privato;
chi è senza peccato scagli la prima pietra! Il vangelo dei politici
sono i contenuti! Ma che significa ? Che nessuno è obbligato,
quando ricopre incarichi di visibilità, a che il suo contegno sia
indivisibile dal suo ruolo? Che non è da condannare forse “
l’incoerenza tra il dire e il fare”? Siamo al più becero
relativismo culturale etico-cognitivo, al pirandellismo del : Così è, (
se vi pare).
A noi, purtroppo, pare che il mondo
stia andando alla rovescia, e non ci sentiamo , come educatori,
di condividere codesto modo di leggere e di interpretare , a
convenienza, il Vangelo da parte di certi sedicenti
cattolici politici praticanti; e non vogliamo, né possiamo,
sempre perchè educatori, fare nostra la comoda e lasciva morale
del “ ciò ch’ei piace, ei lice”! Con l’aggiunta giustificazione beota
del “ così fan tutti”. Non siamo d’accordo con una politica scollata
dall’etica. A noi non garbano questo machiavellismo
raccattato, queste difese d’ufficio, né la pratica della doppia morale,
né, tanto meno, possiamo giustificare questa “disonestà diffusa “,
questo “ imbarbarimento dei costumi”, questa sgrammaticatura dei
comportamenti.
Come educatori, noi siamo convinti che la famiglia, come la scuola e la
società, facciano parte di un tutto sistemico: perché un sistema
possa funzionare bene, occorre che funzionino bene, senza infingimenti,
tutte le sue parti, e viceversa. Siamo convinti, per esempio, che una
classe politica ben funzionante, influisca sul buon funzionamento
dell’intero sistema sociale: sul sistema famiglia, per esempio,
che a sua volta ha una sua incisiva ricaduta, e influente,sul
sistema scuola. A tal proposito, ci piace richiamare quanto scrive
Evandro Agazzi : “ La scuola costituisce un sistema aperto,
adattivo e “sociale”; il suo “ambiente” è costituito da un
complesso di sistemi, in parte non –sociali (ambiente fisico,biologico,
climatico ecc.), ma per la maggior parte essi pure sociali ( sistema
familiare,economico, politico, giuridico,amministrativo, morale,
religioso, ecc.ecc.). Essa (scuola) intrattiene con ciascuno di
questi sistemi una fitta rete di interazioni e concorre con essi al
funzionamento di quello che potremmo chiamare il “sistema sociale” per
antonomasia, ossia la società nazionale.” (Nuova Secondaria,n.3,1986).
Perciò, siamo dell’idea, come educatori che, chi ci governa ed ha a
cuore il buon funzionamento dei “ sistemi” fondanti del nostro vivere
civile, debba avere tanto nel “linguaggio” quanto “nello stile di vita”
qualcosa in più, e di meglio, da offrire come buon esempio al
governato. Come il maestro al suo scolaro.
C’era scritto “I care” sulle pareti
della canonica del priore di Barbiana.
Perché qualcosa funzioni al meglio e dia soddisfazione, occorre che ci
interessi, che non la si senta estranea e lontana, che la si accolga
come un’occasione della nostra realizzazione e del nostro
perfezionamento possibile. Allora ci sta a cuore, e si trasforma in
oggetto della nostra cura anche più straordinaria.
Allora, onorevole Gasparri, che si fa? Semplice: diamo la parola
a chi ad essa sa far seguire i fatti! Cerchiamo sempre di accordare
insieme parole ed atti; di agire con coerenza nella politica di tutti i
giorni, e di aiutare il nostro sistema democratico a crescere, in
coscienza e scienza, in maniera “sistemica”, avendo verace cura e
amore di tutte le sue componenti: Famiglia, Scuola, Società
Politica, ecc. ecc.
Nuccio Palumbo