Si fermeranno
in tutta Italia giovedì 2 dicembre e anche dal Veneto una delegazione
partirà per Roma dove è previsto un presidio davanti al Ministero dell’
Istruzione. E’ il personale impiegato nelle scuole e dipendente di
ditte di appalto, incaricato non solo delle pulizie ma anche di
accogliere ed accudire gli allievi, alla pari degli altri bidelli. Come
sta avvenendo per tutto il personale della scuola, anche per loro si
abbatte la scure dei tagli: 25% di ore l’anno scorso ed ulteriori
rischi per il nuovo anno a fronte del calo di risorse che ha indotto il
Ministero a prorogare di un solo mese gli appalti scaduti a novembre. “
Nel Veneto i contratti sono in vigore fino al 30 giugno – dice
Margherita Grigolato, Segretaria regionale della Filcams – ma è
evidente che se questi sono i segnali che ci arrivano, dobbiamo
attenderci lacrime e sangue”. Il timore del sindacato è di un’ulteriore
decurtazione del 10% del lavoro, ma soprattutto preoccupano le nuove
modalità con cui saranno effettuate le gare: non più attraverso un
unico bando emesso dall’Ufficio Scolastico Regionale, ma polverizzando
gli appalti nei singoli istituti sotto la regia del Consip, una società
di emanazione del Ministero dell’ Economia.
“Questa proliferazione di gare per poche migliaia di euro e per di più
caricate sulle segreterie scolastiche rischiano – dice Grigolato – di
abbassare trasparenza e qualità degli appalti, allentando le garanzie e
le tutele per i lavoratori ed allargano le possibilità di infiltrazioni
mafiose”. Gli effetti ricadranno in primo luogo sul servizio che già
risentirà nel Veneto di ulteriori 900 posti in meno previsti per il
terzo anno consecutivo per il personale ATA.
“Già ci sono scuole in difficoltà – dice Grigolato – dove i lavoratori
fanno i salti mortali per evitare disagi ai ragazzi, soprattutto se con
situazioni problematiche. Il loro impegno andrebbe riconosciuto, invece
sono trattati come lavoratori usa e getta il cui orario, la cui
retribuzione e la cui stessa occupazione sono messi in discussione anno
dopo anno allo scadere degli appalti.
Dalle mancate risposte del Governo e dai segnali che ci giungono
sappiamo che quest’anno potrebbe andare ancora peggio, come sta già
succedendo nelle realtà più esposte. Per questo abbiamo dichiarato lo
sciopero e la manifestazione di Roma”.(AGENPARL)
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