Niente viaggi di
istruzione né visite didattiche. Questa volta sono i prof a scioperare
contro i tagli previsti dal ddl Gelmini. E gli alunni si dividono tra
chi sostiene l’iniziativa e chi sbollisce la rabbia per il viaggio
all'estero perduto
Niente gite scolastiche per metà degli studenti italiani. Lo stop è
stato deciso da tanti insegnanti che hanno deciso di adottare questa
inconsueta forma di protesta contro i "tagli" del ministro Gelmini.
A confermare il blocco di viaggi di istruzione e visite didattiche è un
sondaggio di Skuola.net al quale hanno risposto quasi 1400 studenti di
tutta Italia.
Alla domanda "Nella tua scuola hanno bloccato le gite per
protestare contro i tagli?" il 53% dei votanti ha risposto in maniera
affermativa.
Per una volta, dunque, non sono gli studenti a scioperare contro i
tagli all'istruzione, ma i docenti che stanno attuando questa forma di
protesta per far comprendere a studenti e famiglie quali siano stati
gli effetti della Riforma Gelmini. E seguendo le orme dei ragazzi, che
ormai organizzano le manifestazioni a colpi di gruppi su Facebook, un
drappello di insegnanti ha deciso di utilizzare la Rete, creando un
sito "Controriformadocentiarrabbiati", il cui intento è quello di
capire quante scuole stanno attuando forme di protesta come il blocco
dei viaggi di istruzione.
Come spiegano gli ideatori dell'iniziativa, "questo sito vuole
contribuire a tenere informati tutti quelli che credono che una
protesta dei docenti può raggiungere i risultati sperati". Al suo
interno sono raccolte le delibere dei consigli di istituto che
ratificano la protesta degli insegnanti e la lista delle scuole in
protesta censite, licei e istituti tecnici, sparse un po' in tutta
Italia.
A Modena, ad esempio - secondo quanto riferisce Skuola.net - tutti i
licei, compreso quelli a sperimentazione linguistica, per i quali i
viaggi di istruzione all'estero sono stati ritenuti, da sempre,
fondamentali per la formazione degli studenti, e addirittura inseriti
nei relativi Pof (piani dell'offerta formativa) sono stati aboliti.
Quanto agli studenti, dai commenti rilasciati a Skuola.net, emergono
varie posizioni: c'è chi, pur essendo colpito dalla decisione, sostiene
la protesta degli insegnanti; chi ancora sta sbollendo la rabbia per il
viaggio all'estero perduto; chi reclama i viaggi come un diritto dello
studente in quanto vengono pagati dalle famiglie.
E per quei prof che, invece, le gite hanno deciso, nonostante tutto, di
farle potrebbe esserci il rischio di inaspettati rimbrotti.
Secondo quanto sottolinea Tuttoscuola, infatti, potrebbe essere non
affatto isolato l'episodio che ha coinvolto nei giorni scorsi una
classe di una scuola media romana in visita alla Basilica di Assisi:
quando l'insegnante, all'interno della Basilica, ha cominciato a
illustrare ai propri alunni gli affreschi di Giotto e altri aspetti
artistici del luogo sacro, è stata avvicinata dai custodi e invitata a
sospendere la sua spiegazione e ad avvalersi soltanto delle guide
autorizzate oppure delle audio guide fornite, a pagamento, all'ingresso
della Basilica. (da Sky.it - tg24 - http://www.sky.it/)
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