Ben 81 milioni di
giorni di assenza accumulati ogni anno dai bambini italiani iscritti
alla scuola materna e a quella elementare, "per colpa di influenza,
virus parainfluenzali e malanni vari. Assenza
che si concentrano soprattutto nei mesi invernali, e in particolare fra
i più piccini: 1.710.899 bambini di 3-5 anni". A fare i conti
per l'Adnkronos Salute, in occasione del picco influenzale, è Italo
Farnetani, pediatra e docente a contratto dell'Università di
Milano-Bicocca."Abbiamo esaminato un
totale di 5 milioni 93.473 bambini iscritti a materna ed elementare -
spiega il pediatra - scoprendo che i più piccoli arrivano a perdere in
un anno 36 milioni di giorni di frequenza, mentre alle elementari ne
vanno in fumo 45 milioni.
Fatte le debite proporzioni, e considerato che alla materna ci
sono bimbi di tre gruppi di età, contro i cinque anni delle elementari,
emerge come ad ammalarsi più spesso siano proprio i più
piccini".
Un dato che non stupisce il pediatra. "Nei primi 6 anni di vita si
incontrano 40 agenti infettivi, dunque occorre del tempo prima di farsi
gli anticorpi e arrivare a difendersi meglio". Comunque in questo
periodo dell'anno i virus influenzali e parainfluenzali la fanno da
padrone e stanno colpendo "un po' tutte le classi. Fra i più piccoli
poi - aggiunge - è diffuso il virus respiratorio sinciziale, il
rinovirus ma anche l'enterovirus, che provoca mal di pancia e diarrea".
"Sotto i due anni, inoltre - prosegue il medico - è molto diffusa la
diarrea da rotavirus, come sanno bene le mamme con piccoli all'asilo
nido". E se un certo numero di malanni l'anno è 'fisiologico', secondo
Farnetani si potrebbe ridurre un poco, "più o meno del 20%", la mole di
giorni di lezione persi dai bambini. "Questo non facendo cure
preventive - spiega - né mettendo il bambino sotto una campana di
vetro, ma piuttosto puntando su un più attento controllo della
convalescenza. Ad esempio - raccomanda il pediatra - nel caso di una
congiuntivite, basta un'applicazione di un collirio antibiotico e poi
il bambino può tornare a scuola e continuare tranquillamente la terapia
prescritta. Nel caso della febbre, so di molti genitori che tengono i
figli a casa per diversi giorni per 'rinforzarli'. Ebbene, basta un
giorno senza temperatura a casa e si può rientrare in classe
tranquillamente. Inoltre il bambino può andare a scuola con la
tosse".Insomma, senza sottovalutare i sintomi, ma anche senza inutili
rinvii, "si potrebbero ridurre le assenze del 20%, per arrivare dunque
a 65 milioni di giorni persi l'anno", conclude Farnetani.
(Adnkronos Salute)
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