Hanno imparato la poesia di
San Martino ascoltando su YouTube "La nebbia agli irti colli", il video
di Fiorello; parlano di Google, Microsoft Excel e di software da
scaricare. Ma, soprattutto, hanno un blog per raccontarsi: sono i 25 bambini della quarta B della
scuola elementare Mario Rapisardi di via Caltanissetta. Ma loro
preferiscono essere chiamati "Gli alunni della maestra Giusi".
"Studiare per noi è la cosa più bella che ci sia - dice Giorgia
Desiderio - perché con la nostra maestra non ci annoiamo
mai". Giusi Carini, 49 anni, maestra e vicaria dell'istituto, è una
maestra internettiana che utilizza tutte le potenzialità del web per
educare i suoi alunni. "Sono sempre stata una fan
dell'informatica - racconta la maestra Giusi -
tanto da utilizzarla prima ancora che diventasse una materia didattica.
Quattro anni fa, con la mia nuova classe, la prima B, ho deciso di
creare un blog (www.maestragiusi.wordpress.com). È un'esperienza
fantastica, i bambini sono recettivi e insieme facciamo tantissime
cose".
Post divertenti e riflessivi, video musicali con finalità didattiche e
sondaggi: il diario di bordo virtuale custodisce esperienze, ricordi e
talenti. Chiara Soresi è la poetessa della classe. "La maestra
inserisce le mie poesie nel blog - racconta Chiara - ed io
do il link a tutte le mie amiche. Per me è emozionante". Ma che la IV B
sia "virtuale" lo si capisce entrando in classe: è l'unica, all'interno
dell'istituto, ad avere la Lim, la lavagna interattiva multimediale.
"Quando l'hanno installata - racconta Giusi -
sono rimasta a scuola fino alle otto di sera per capire come
funzionava. Volevo imparare subito. I bambini, poi, sono così gelosi
della nuova lavagna che hanno deciso di mettere un lucchetto alla porta
per sentirsi più sicuri".
Si studia on line, dunque, con programmi didattici e giochi. L'utilizzo
del web, però, non è limitato soltanto alle ore scolastiche. "La
maestra ci ha dato la sua mail - racconta Stefano
Albanese - e quando facciamo i compiti a casa li inviamo
nella sua casella di posta. Per noi, fare i compiti è più divertente".
Tra i tanti progetti virtuali, la creazione di un e-book, un libro
online: "I bambini stanno preparando i loro testi - spiega
la maestra - e li inseriranno nella chiavetta in cui ho
scaricato il programma. La scrittura creativa, in questo modo, diventa
un gioco multimediale". Ovviamente, non può mancare la chat: con
Messenger e Facebook, Giusi e i suoi bambini sono sempre in contatto.
"Ieri pomeriggio ero su Messenger - confessa Filippo
Albanese - la maestra mi ha visto collegato e mi ha detto
che dovevo andare a studiare. Ho obbedito, ma prima le ho inviato una
emoticon triste".
Dunque sul web sì, ma con disciplina. "I bambini conoscono i pericoli
della rete - dice Giusi - e sanno che c'è una
polizia speciale che si occupa proprio di questo. Per loro, Internet
non ha segreti". Piccoli geni dell'informatica, insomma: "Quando
usciranno di qui - conclude Giusi Carini -
sapranno utilizzare qualsiasi programma. Ho paura che possano perdere
questo bagaglio di conoscenza perché ci sono scuole medie dove si fa
soltanto un'ora di informatica e non tutte le insegnanti considerano il
web uno strumento importante, ma so anche che la scuola elementare è
fondamentale per creare delle basi solide ed è questo il pensiero che
mi conforta". (di Valentina Cucinella da
http://palermo.repubblica.it)
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