L'Italia e' il
'performer' peggiore per quanto riguarda l'internazionalizzazione del
proprio sistema universitario fra i maggiori Paesi europei. A questo
dato se ne deve aggiungere un secondo ritenuto ancora piu' grave: per la maggior parte gli studenti
internazionali che studiano in Italia sono immigrati, non l'hanno
scelta. E' quanto emerge dallo studio dell'istituto di ricerca
Vision-British Council presentato oggi all'Universita' per stranieri di
Perugia, nel corso del Festival internazionale del giornalismo.
I dati - che riguardano Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania,
Italia e Spagna - indicano che gli
Usa hanno la quota piu' alta del mercato di studenti stranieri (18,7%),
seguiti da Gran Bretagna (10%), Germania e Francia (7,3%), Italia (2%)
e Spagna (1,9%). L'Italia e'
all'ultimo posto per la percentuale di studenti internazionali sul
totale della popolazione universitaria con il 3,4%.
''Il quadro s'aggrava'' per l'Italia, osservano i ricercatori di Vision,
che hanno elaborato dati Ocse, se si considerano gli studenti
provenienti dai paesi del cosiddetto Bric (Brasile, Russia, India e
Cina) piu' 5 (Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti):
l'Italia e' agli ultimi posti con lo 0,53% insieme alla Spagna (0,52%).
Gli studenti statunitensi - dati 2008 - che arrivano in Italia sono 368
all'anno, a fronte dei 3.000 che vanno in Francia e Germania e dei
14.000 che si recano in Gran Bretagna, complice anche la ''comunanza
linguistica''. Anche gli studenti cinesi in Italia, seppur piu'
numerosi degli altri, sono pochi, osserva Vision: quasi 5.000 contro i
25.000 della Germania. Pochi anche gli studenti indiani: 627 contro i
quasi 26.000 ospitati dall'Inghilterra.
L'Italia piu' che studenti internazionali ha studenti immigrati: al
primo posto - secondo dati del Miur, elaborati dall'istituto di ricerca
- ci sono gli albanesi (rappresentano il 19,1% degli stranieri),
seguiti dai cinesi (8,7%), romeni (8,2) e poi camerunensi (3,9%), greci
(3,5) e iraniani (3%).
Per quanto riguarda la presenza di cinesi negli atenei italiani il
rettore dell'Universita' per stranieri di Perugia, Stefania Giannini,
ha fatto notare l'influenza positiva del Progetto Marco Polo.
Anche per gli studenti Erasmus in entrata l'Italia e' all'ultimo posto
con l'8,8%. In testa ci sono invece Spagna (16,7%) e Francia (12,4%).
''A commento dell'ultimo posto dell'Italia - sottolinea Vision - c'e'
da dire che il fattore linguistico gioca a sfavore delle nostre
universita'''. La lingua italiana e' infatti meno competitiva rispetto
all'inglese e al francese e anche allo spagnola ''per via della vasta
diffusione dello spagnolo a livello globale''.
L'Italia e' invece ai primi posti per l''esportazione' di propri
studenti, dietro solo alla Germania, anche se la tendenza si e' ridotta
negli ultimi anni: se nel 2000 la percentuale di studenti italiani
all'estero sulla popolazione universitaria del paese era del 2,6%, nel
2008 era scesa al 2,1%.
A questi dati - secondo Vision - si deve rispondere con una maggiore
internazionalizzazione delle universita' italiane, con un intervento
sul sistema dei visti per gli studenti e con la proposta ai talenti
italiani e stranieri di impegnarsi nel governo delle universita'.
Vision ha infine stilato la classifica delle universita' italiane piu'
''internazionali'': al primo posto c' e' la Bocconi, seguita dalle due
universita' per stranieri di Perugia e di Siena, quindi - nelle prime
dieci posizioni - il Politecnico di Torino, la Carlo Cattaneo di
Castellanza, l'universita' di Bolzano, la Lumsa, la Luiss, il
Politecnico di Milano e l'universita' degli studi 'Foro Italico' di
Roma.
ANSA)
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