Oggi l'Italia e' tra
i paesi piu' ricchi del mondo, ma crescono i problemi per mantenere i
livelli raggiunti e sono molti quelli desiderosi di andare all'estero
per avere piu' opportunita'. Lo rivela il VI Rapporto Italiani nel
mondo di Caritas-Migrantes presentato oggi a Roma.
Il rapporto prende in esame alcuni dati, partendo dall'Eurispes,
secondo cui i giovani di 15-29 anni, da qualificare come "ne'/ne'" (ne'
allo studio, ne' al lavoro), sono oltre due milioni, un quinto del
totale di questa fascia di eta'. Ma e' lo stesso rapporto ad attestare
che il "sogno estero" affascina ben piu' persone di quelle che
emigrano: il 40,6% tra tutte le fasce d'eta' e ben il 50,9% tra i piu'
giovani (tra i 25 e i 34
anni).
Una propensione confermata anche da altre indagini. Gli
intervistati piu' disposti a trasferirsi vivono al Centro (49,4%). Il
40% ha dichiarato che non cambierebbe mai Paese. Guardando alle fasce
di eta', i piu' bendisposti ad andarsene hanno tra i 25 e i 34 anni
(50,9%).Ma dove si trasferirebbero gli aspiranti emigranti? In Francia
(16,5%), Stati Uniti (16,1%), Spagna (14,3%), Inghilterra (11,9%) e
Germania (10,1%). Seguono Svizzera, Austria, Svezia, Canada, Olanda,
Brasile, Danimarca e Norvegia In Italia a mettere in movimento i loro
sogni sono migliaia di laureati che ogni anno si spostano all'estero,
ponendo fine all'attesa di un improbabile posto adatto alla loro
preparazione, spesso neppure cancellandosi dalle anagrafi comunali.
Sono stati 17.754 gli studenti universitari che, nell'anno accademico
2008/2009, si sono recati all'estero inserendosi nel Programma Europeo
Erasmus e 1.628 quelli che hanno compiuto un tirocinio presso imprese
di altri paesi, su un totale europeo, rispettivamente, di 168.153 e
30.300 studenti.
A venire in Italia sotto la copertura di questo programma sono stati,
invece, in 15.530. Dal 1987 al 2009 gli studenti europei protagonisti
di queste "migrazioni per studio", spesso funzionali anche alle
migrazioni per lavoro, sono stati 2 milioni (l'1% della popolazione
universitaria), non scoraggiati dal modesto sussidio comunitario (272
euro al mese), che in pratica finisce per favorire i figli di famiglie
benestanti. La Spagna e' al primo posto, sia come paese che invia gli
studenti che come paese che accoglie, essendo identificata come un
luogo di ottima permanenza, motivo per cui, nonostante i suoi problemi,
attira anche diversi italoamericani provenienti dal Sud America.
In Spagna, secondo fonti locali, gli italiani sono passati da 59.743
nel 2003 a 170.051 nel 2010. A Madrid, inoltre, dal 16 al 21 agosto
2011 e' previsto l'arrivo 40 mila italiani per unirsi al mezzo milione
di giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventu' e anche
questo grande evento influira' sui flussi migratori. Nel 2008, secondo
l'Ocse, gli universitari che hanno studiato in altri Stati sono stati
3.342.092 tra i quali, per quanto riguarda l'Italia, 42.433 in uscita e
68.273 in entrata: questi ultimi sono quasi il doppio rispetto al 2000,
ma ancora pochi rispetto al livello di studenti stranieri che si
riscontra negli altri grandi paesi europei.
(da www.dire.it)
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