Il Consiglio di Stato si è pronunciato nei giorni scorsi sulla
richiesta d'appello presentata dal MIUR su numerosi ricorsi, alcuni dei
quali promossi dalla FLC CGIL e accolti dal TAR Lazio nello scorso mese
di aprile.
Il Governo e il Ministro Gelmini escono ancora una volta con le ossa
rotte dalle ordinanze emesse dai giudici di secondo grado, considerando
che già in primo grado (TAR Lazio) erano stati battuti. Il famigerato
D.I. n. 35/2010 che ha imposto tagli epocali nella scuola secondaria di
secondo grado e la relativa circolare sulle iscrizioni sono stati
dichiarati illegittimi. Come illegittimo è anche il D.I. 62/2009
relativo all'organico di diritto dei docenti per l'a.s. 2009/2010, in
quanto il MIUR è obbligato ad acquisire, cosa che non ha fatto, il
parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni espressamente previsto
dall'art. 2 del DPR 81/2009 (Norme sulla riorganizzazione della rete
scolastica).
L'Avvocatura dello Stato, durante l'udienza, ha cercato di difendere
dinanzi ai giudici il MIUR sostenendo che il parere della suddetta
Conferenza sarebbe stato acquisito, dal momento che il MIUR si era
avvalso dell'attività amministrativa della "Tecnostruttura". Questa
tesi tuttavia è stata rigettata dai giudici d'appello perché il
supporto della "Tecnostruttura" non poteva avere valore legale
equivalente a quello della Conferenza Unificata.
Da tutto ciò si desume che il Ministro continua pervicacemente a
violare le più elementari norme sulla legislazione scolastica. Fatto
che desta indignazione e sconcerto nel mondo della scuola e nei
cittadini se si considera che questa mancanza di legalità è portata
avanti proprio da chi dovrebbe esserne il garante.
È evidente che questo modo di operare del Ministro è sempre più
incompatibile con questioni che incidono direttamente sulla sfera dei
diritti dei docenti e degli studenti. In questa logica anche i tagli
che generano effetti irreversibili sono stati operati in violazione del
principio di legalità.
Anche alla luce di queste ultime condanne giudiziarie, il segretario
generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo ha chiesto al Ministro di
fermare la macchina infernale di tagli e riduzioni che tanto male ha
già fatto alla scuola pubblica, producendo uno dei più grandi
licenziamenti di massa della storia della Repubblica.
È importante che Regioni ed Enti Locali chiedano al Ministro Gelmini,
alcune regioni lo hanno già fatto, di fermare questi tagli calati
dall'alto senza nessun progetto di scuola formativa, chiedendo al
Ministro di rivedere i criteri di determinazione degli organici docenti
e ATA.
Queste ultime sentenze ci offrono l'opportunità di portare in fondo una
battaglia comune a difesa del diritto all'istruzione e della scuola
pubblica.