Italia in coda per
spesa nella scuola, stipendi degli insegnanti e numero di laureati: lo
rivela il rapporto Ocse sull'educazione. Il
nostro Paese riserva infatti alla scuola il 4,8% del Pil, mentre in
media i paesi Ocse le garantiscono il 6,1%. Inoltre sono ancora pochi
in Italia i giovani che si diplomano alla scuola superiore.
Rappresentano circa il 70,3% del totale della popolazione tra i 25-34
anni, contro una media Ocse dell'81,5%.
L'Italia
si attesta così al 29esimo posto per gli investimenti nel campo
dell'istruzione, peggio fanno solo la Slovacchia (4% del Pil) e la
Repubblica Ceca (4,5%). Tra il 2000 e il 2008, la spesa nella
Penisola per la scuola primaria, secondaria e post-secondaria non
universitaria è inoltre aumentata solo del 6% contro la media Ocse del
34%, facendo segnare il penultimo incremento tra i Paesi avanzati. La spesa per studente universitario è
aumentata solo di 8 punti percentuali contro i 14 della media Ocse.
NUMERO DI DIPLOMATI SOTTO LA MEDIA- Nonostante nel corso degli anni la
percentuale di diplomati in Italia sia andata aumentando, sono ancora
pochi coloro che terminano la scuola superiore secondaria: circa il
70,3% del totale della popolazione tra i 25-34 anni, contro una media
Ocse dell'81,5%. Il tasso di diploma, cioè il numero di diplomati tra
coloro che cominciano la scuola superiore, è comunque ancora più basso
rispetto a quello della media Ocse: 80,8% contro 82,2%.
POCHI ANCHE I LAUREATI- Il rapporto evidenzia anche la scarsità di
laureati: sono il 14% della popolazione adulta (solo Turchia e Brasile
ne hanno meno) e il 20% della fascia di età 25-34 anni contro 37% della
media Ocse (il che relega l'Italia al 34esimo posto su un totale di 37
Paesi considerati).
Il tasso di occupazione dei laureati
italiani è del 79% contro l'84% Ocse, ma è di 28 punti più alto
rispetto a chi non ha concluso gli studi superiori. Nel corso
della sua vita, inoltre, un laureato in Italia può guadagnare oltre
300mila dollari in più rispetto a un diplomato (contro la media Ocse di
175mila dollari), uno dei livelli massimi dell'Ocse (va meglio solo a
portoghesi e americani).
INSEGNANTI, STIPENDI TROPPO BASSI- Gli stipendi della scuola italiana
"sono relativamente bassi", indica l'Ocse spiegando che nella Penisola
professori e maestri guadagnano circa
il 40% in meno dei lavoratori con un analogo grado di istruzione. Ci
vogliono poi molti anni per arrivare al top del salario: un professore delle medie ci arriva dopo
35 anni, 11 anni più della media Ocse e gli stipendi degli insegnanti
tra il 2000 e il 2009 in Italia sono diminuiti dell'1% in termini
reali, mentre la media Ocse ha registrato un aumento del 7%.
(da
http://affaritaliani.libero.it/)
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