“Siamo qui per chiedere al
governo di voltare pagina sull'istruzione”, ha detto il segretario
generale della CISL Scuola, Francesco Scrima, in occasione degli Stati
generali del pubblico impiego della CISL in corso oggi a Roma. “Voltare
pagina nella scuola significa basta tagli” - afferma Scrima - “quindi
significa più risorse, per garantire l’autonomia didattica e il buon
funzionamento delle istituzioni scolastiche, per investire sulle
professionalità e mantenere gli impegni assunti sul fronte delle
progressioni di carriera, per una politica di rilancio del sistema
dell’istruzione e della formazione che deve essere il perno di una
radicale azione di rilancio del
Paese.
La scuola ha pagato un prezzo molto alto per il risanamento dei
conti pubblici con tagli per 8 miliardi e 400 milioni di euro negli
ultimi tre anni”. “Ora la scuola italiana è in ginocchio, con la
perdita di 131 mila unità di personale in tre anni”, denuncia il
segretario generale. “Quindi, basta. Non c'é più niente da tagliare,
non si può più nemmeno raschiare il fondo del barile della scuola
italiana perché è scomparso il barile. Se c’è da pagare sono altri che
questa volta dovranno farlo”. “Noi diciamo alla politica e a tutti i
nostri interlocutori che la scuola non é una spesa, è un investimento,
bisogna cambiare il paradigma”, dice Scrima. “Oggi alla scuola si
chiede molto ma in cambio si dà poco; la scuola deve essere rimessa al
centro dell'agenda politica”. (AGENPARL)
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