Sulla prova
di preselezione a quiz , svoltasi a Palermo, è stato detto
abbastanza. Non ho nulla da aggiungere se non la riflessioncella che
segue . Pro bono, malum!
Quali referenze si debbono richiedere a uno
che voglia fare - e oggi sono migliaia e migliaia - il
Preside ( di una scuola ) ? A mio modesto avviso, in primo luogo, tra
le altre, quella di essere un buon insegnante,
preparato e aggiornato nella propria disciplina, severo e umano
nello steso tempo nei rapporti con i suoi allievi; e in più,
aspirando alla direzione di una scuola, deve essere dotato di un certo
naturale carisma, di autorevolezza e di una
propensione al comando, alla progettualità, alla organizzazione ,
alla coordinazione, alla amministrazione e, insomma, alla
pluripromotorietà, che gli derivano proprio dal fatto di essere
provveduto di cultura quanto più varia ed ampia
e aggiornata possibile. Perché fare scuola , essere uomo di
scuola , e porsi a capo di una scuola e volerla dirigere , significa,
innanzi tutto, saper promuovere e fare cultura , educare mediante
la cultura. Che cos’è la cultura?
Tutto ciò che rimane dopo aver dimenticato tutto! E in
un uomo di vera cultura – com’è ( dovrebbe essere) un
uomo di scuola in genere, e un dirigente scolastico, in
particolare, – ciò che rimane è ( dovrebbe essere ) il cibo
metabolizzato, assimilato, ricomposto , e, evacuati
tutti gli escrementi inutili del nozionismo mnemonico
e meccanico, divenuto carne e sangue del suo umanesimo
vitale, nonché elemento di eticità consustanziale al suo
modo di essere e di pensare.
Sulla base di quanto sopra detto, non vi sembra risibile una
preselezione al concorso per dirigente scolastico, che si affidi ai
quiz e alle crocette , ecc. ecc? Danno , forse, essi garanzia? e
di quale cultura?
Di nessuna! Perché di tutto l’imparaticcio mnemonico , non rimane nulla
degno di essere assimilato!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com