”Dobbiamo
avere il coraggio di distinguere, non possiamo più finanziare barconi
che non hanno risultati e che non aiutano il Paese a crescere”. E’
quanto ha affermato il ministro dell’Istruzione, la bresciana
Mariastella Gelmini, intervenendo alla IX Giornata della Ricerca di
Confindustria, riconoscendo che ”la difficoltà di reperire risorse per
la ricerca non è stata ancora superata”.
Secondo il ministro, la riforma dell’università e degli enti di ricerca
rappresenta ”un ponte di partenza per rafforzare ciò che ci chiede
l’Europa, ovvero la valorizzazione del capitale umano”.
Le parole dell’onorevole Gelmini giungono in concomitanza con
l’agitazione studentesca indetta per la giornata di mercoledì da Rete e
Udu che chiedono interventi a favore dell’edilizia scolastica e per il
diritto al studio. Le manifestazioni sono fissate in una quarantina di
città italiane, tra cui anche Brescia.
”Oggi il Paese ha un’agenzia nazionale per la valutazione delle
università”, ha aggiunto il ministro, “e a breve avremo il ranking dei
migliori atenei e sapremo dove poter investire le risorse, sulla base
della qualità dei risultati”.
Un altro degli obiettivi raggiunti, secondo il ministro, è quello di
avere delineato il piano nazionale della ricerca, ”basato non solo
sulla collaborazione tra pubblico e privato ma anche sulla capacità di
fare impresa”.
Un traguardo, per il momento non ancora raggiunto ma già delineato
dall’azione del ministero dell’Istruzione,è’ il rilancio del
Mezzogiorno attraverso la riprogrammazione dei fondi strutturali.
”Queste risorse sono l’ultima chance di crescere”, ha sottolineato il
ministro, “e di dotare questa parte del Paese di infrastrutture
materiali e immateriali”.
Per la precisione sono state già firmate 120 convenzioni su un totale
di 146 progetti. Per valorizzare la ricerca in Italia, inoltre,
occorrono nuovi strumenti ”legati alla finanza creativa e ai brevetti”,
ha proseguito Gelmini, “poichè la nostra normativa in questa materia è
ancora carente”.
”Sono convinta che se applicheremo queste misure che possono sembrare
anche impopolari”, ha affermato il ministro, “mettendo da parte
l’orgoglio nazionale, l’Italia può tornare a crescere”.
Sul tema dell’edilizia scolastica l’esponente del Pdl ha detto che ‘il
governo si è applicato sin dal primo giorno sul tema, non a caso
abbiamo stanziato un miliardo di euro, di cui il primo stralcio pari a
300 milioni è già stato investito e la seconda tranche è in fase di
definizione”.
Inoltre, il ministro ha fatto sapere di avere proceduto, in
collaborazione con gli enti locali e le Regioni, ”all’ aggiornamento
dell’anagrafe sull’edilizia scolastica”.
”Mi pare dunque che ci sia stata una forte accelerazione”,ha aggiunto
Gelmini “è chiaro che ora occorra, in base a principi di collaborazione
istituzionale, dare la priorità a questo tema anche in futuro,
racimolando risorse non solo a livello nazionale, ma anche con il
contributo delle Regioni per moltiplicare la cifra oggi a disposizione”.
(da http://quibrescia.it)
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