Illustre Ministro,
il programma di governo ha affermato di voler mettere mano alla
“revisione del sistema di selezione, allocazione e valorizzazione
degli insegnanti”.
L’ADi, Associazione Docenti Italiani, è assolutamente d’accordo, ma
considera altrettanto importante un’altra selezione, allocazione e
valorizzazione, che ha carattere di assoluta priorità: quella dei
dirigenti scolastici.
Ebbene, una qualificata selezione dei dirigenti va fatta hic et
nunc, nel concorso in atto, non in un improbabile futuro e non a
parole.
Dopo alcune “traversie” iniziali (1000 quesiti sbagliati sui 5000
predisposti per la prova preselettiva, corretti all’ultimo minuto, dopo
le segnalazioni di cui si è fatta da subito portavoce questa
associazione), la successiva gestione della prova preselettiva,
condotta da Formez, ha garantito la trasparenza della procedura.
Una preselezione che ha scongiurato favoritismi e clientelismi e ha
visto emergere molti giovani: una novità storica per l’Italia.
Ci sono in atto, come sempre
ormai, ricorsi di massa, contro i quali chiediamo un forte
impegno del MIUR, perché siano respinti dal TAR.
Ma c’è un altro problema molto serio:
le prove scritte, calendarizzate per il 14 e 15 dicembre prossimi, si
presentano assolutamente inaffidabili.
Occorre un
intervento immediato prima che sia troppo tardi. (Da Adi)
Questi i motivi di forte
preoccupazione:
1) il concorso è nazionale, ha avuto
prove preselettive identiche in tutte le Regioni, corrette tutte dallo
stesso ente, il Formez, ma le due prove scritte, che si
svolgeranno ovunque negli stessi giorni, il 14 e 15 dicembre p.v., pare
non siano uguali sul territorio nazionale, anzi sembra certo che
ciascuna commissione regionale definirà autonomamente le prove, con il
rischio di perpetuare sperequazioni e difformità già pesantemente
verificate in passato.
2) Ma c’è di più: il bando ha definito in
termini assolutamente vaghi i contenuti delle due prove, un elaborato e
la soluzione di un caso, senza chiarirne l’impostazione, la lunghezza e
i criteri di valutazione
3) La struttura delle prove è così oscura, che nelle
menti di alcuni dirigenti del MIUR deve essere stata concepita come una
sorta di composizione letteraria, dal momento che per queste prove sono
state assegnate, caso unico al mondo, otto ore!
Se si vuole rendere affidabile questo
concorso è necessario che:
1) Le due prove siano uniche sul territorio
nazionale. L’accordo per le date uniche (che erano di competenza degli
Uffici scolastici regionali) va esteso al contenuto delle prove.
Non vi è nessuna esplicita controindicazione nel bando.
2) Entrambe le prove siano impostate in modo da
stimolare la sintesi, evidenziare il livello di informazione e la
capacità del candidato di andare al cuore del problema. A questo fine
le prove devono essere strutturate, come avviene in tutti gli altri
Paesi, con domande aperte, definendo la lunghezza delle
risposte, così da rendere la correzione rapida, accurata ed
obiettiva, a differenza di quanto avviene nei tradizionali ”temi”.
3) Siano esplicitati i criteri di valutazione, che
devono essere chiari ed espressi in forma gerarchica, dal più
importante al meno importante.
4) Infine per scongiurare indecorosi fenomeni del
recente passato, le prove dovrebbero essere corrette e valutate da una
commissione regionale diversa da quella di appartenenza del candidato.
L’ADi ha messo a disposizione sul proprio sito molti esempi, fornendo
indicazioni puntuali e dettagliate di quanto avviene in altri Paesi e
precisando quanto si dovrebbe fare per poter avere una selezione
qualificata, rigorosa, obiettiva e trasparente. Ed è disponibile
a qualsiasi confronto.
Siamo certi, Signor Ministro, che coglierà l’importanza del problema e
vorrà intervenire. C’è poco tempo, ma sufficiente per far sì che
questa selezione assuma quella serietà e quel rigore che questo
governo ha enunciato.
Con i migliori saluti
Alessandra Cenerini
Presidente dell’ADi, Associazione Docenti Italiani, www.adiscuola.it
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