I giovani sono il
futuro del Paese. Ma non solo. Sono anche custodi della memoria.
«Diventeranno ambasciatori presso le loro famiglie, i loro compagni e
amici di questo orrore», ha detto il ministro dell’Istruzione,
Francesco Profumo, riferendosi agli studenti - 130 arrivati da tutta
Italia - che assieme a lui hanno visitato ieri i campi di sterminio di
Birkenau e Auschwitz. È il primo viaggio all’estero per l’ex rettore
del Politecnico di Torino da quando è diventato titolare del dicastero
di viale Trastevere e coincide con il ritorno ad Auschwitz di un
ministro dell’Istruzione: l’ultimo a visitarlo è stato, infatti,
Giuseppe Fioroni nel
2007.
«Bisogna venire qui
per comprendere», ha ammonito Profumo che proprio per questo sta
definendo con l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) un
protocollo d’intesa, «che non sarà solo un pezzo di carta» ma servirà a
«coltivare il ricordo attraverso seminari per i docenti sulla Shoah,
mostre itineranti ma, soprattutto, incentivando i viaggi di studio nei
luoghi della memoria». Agli studenti sono stati ieri mostrati i
crematori, le baracche, le camere a gas, il muro delle fucilazioni.
Attoniti hanno sfilato davanti alle teche del museo di Auschwitz colme
di scarpe, protesi, occhiali, capelli, vestigia immortali di quella che
Profumo ha ricordato come «una catastrofe inedita nella civiltà umana».
Ma l’orrore è stato evocato soprattutto dalle testimonianze di due
sopravvissuti, Tatiana Bucci e Sami Modiano. I loro racconti sono stati
seguiti in attento silenzio e chiusi da una toccante cerimonia “dei
sassi” accompagnata dal suono dello Shofar. (da
http://www.corriere.com)
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