Spettacolo in
queste ore a largo di Punta Grecale a Lampedusa (Agrigento) per il
passaggio di un folto branco di balenottere comuni. I cetacei da ieri
stazionano nelle acque delle Pelagie, in questo periodo ricche di
plancton. Le balenottere (Balaenoptera Physalus) possono raggiungere,
nelle femmine anche i 26 metri di lunghezza e pesare fino a 80
tonnellate. La balaenoptera physalus è il più grande cetaceo del
Mediterraneo e il secondo al mondo. La notizia degli avvistamenti è
stata data dai pescatori lampedusani che fanno riferimento alla rete di
Terra Madre. «La loro presenza è di per sè rilevante - afferma Silvio
Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish e responsabile
area ambiente di Slow Food Italia - in quanto conferma la centralità
dell’isola di Lampedusa e del Canale di Sicilia come importante nursery
area e zona di alimentazione delle balenottere. Il passaggio dei
mammiferi è una cartina di tornasole della valenza ambientale di questo
tratto di mare». Si tratta di una specie che si riproduce nel
Mediterraneo e può vivere fino a 90 anni. È presente soprattutto nel
mar Ligure, ed è tutelata perche considerata in pericolo a livello
mondiale. A Lampedusa le attività delle balene vengono monitorate da
operatori e i volontari della Riserva Marina e di Legambiente.
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