Trento - "Le nuove
procedure per il reclutamento del personale docente della scuola
trentina rappresentano l'epilogo di un processo di progressiva
distruzione dell'unitarietà del sistema scolastico della Repubblica
italiana. Si introduce infatti un meccanismo di reclutamento dei
docenti, diverso rispetto a quello nazionale, che prevede un "Albo
provinciale per l'insegnamento", a cui potranno accedere i docenti in
possesso di titolo di abilitazione, solo se avranno superato un test
"logico-attitudinale". L'iscrizione all'albo implica l'automatica
esclusione dalle graduatorie delle altre regioni". Lo afferma la
Federazione del Trentino del Partito della Rifondazione Comunista, che
afferma come "superato il concorso non si diventerà titolari di
cattedra a tempo indeterminato, bensì si sarà assunti per un anno
ancora come docenti a tempo determinato, soggetti a valutazione e a
un'ulteriore prova finale, solo superata la quale si potrà essere
docenti a tempo indeterminato". Per Prc "la scuola in Trentino viola il
dettato costituzionale che attribuisce allo Stato la competenza
primaria sulle norme generali dell'istruzione e su quelle relative al
reclutamento dei docenti, che perciò non può essere diverso da regione
a regione".
Ansa.it