Presentazione dei
primi risultati
ITCG e Turismo “Duca Abruzzi” – Aula Magna – Via Fazio, 1
Palermo
28 Maggio 2012. Il progetto “Abbandono
scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?” è stato
promosso dal Ministero dell’Interno e finanziato nell’ambito del PON
Sicurezza per lo Sviluppo a valere sul FESR – Obiettivo Convergenza
2007-2013 – Obiettivo Operativo 2.6 “Contenere gli effetti delle
manifestazioni di devianza” per prevenire e contrastare i fenomeni
della dispersione scolastica e bullismo nelle scuole del territorio. Il
progetto denominato dal soggetto attuatore “DiscoBull” ai fini promozionali, è
stato realizzato dal CENSIS, ENAIP, I.P.R.S., CONSORZIO SCUOLE LAVORO E
S.T.A.M.P.A., contituiti in RTI.
A seguito di Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno
e il Ministero della Pubblica Istruzione sono stati identificati
9 Istituti scolastici che erano già stati individuati nell’ambito del
PON 2000-2006 come “Centri di Risorse contro la dispersione scolastica
e il disagio giovanile”.
Nel Progetto questi istituti vanno intesi come Poli al centro di reti
di scuole ed operatori per le attività da svolgere. Gli istituti
scolastici sono:
- per la Regione Calabria: Istituto
professionale per i servizi commerciali e turistici “Sandro Pertini” di
Crotone; Istituto tecnico industriale “A. Panella” di Reggio Calabria;
- per la Regione Campania: Istituto
tecnico commerciale “Gallo” di Aversa (Ce),; Istituto
professionale per i servizi commerciali e turistici “Miano” di Napoli,
Istituto d’istruzione superiore “ Sannino - Petriccione” di
Napoli;
- per la Regione Puglia: Istituto
tecnico industriale “Leonardo da Vinci- Liceo E. Majorana” di Mola di
Bari ; Istituto di istruzione secondaria superiore “Gorjux” di
Bari;
- per la Regione Sicilia: Istituto
tecnico commerciale geometra e turismo “Duca degli Abruzzi” di Palermo
Istituto comprensivo “S. Giovanni La Punta”, di Catania.
Beneficiari del progetto sono i giovani studenti di età compresa tra i
12 e i 18 anni.
Le tematiche considerate sono il bullismo, la dispersione scolastica e,
più in generale, il disagio giovanile.
Il Progetto ha la durata complessiva di 24 mesi, a partire dal 1/4/2011.
Gli obiettivi
Obiettivo finale del Progetto è quello di realizzare un intervento di
prevenzione primaria ed, eventualmente, di recupero sui ragazzi
coinvolti nei fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo, per
la diffusione della sicurezza e della legalità
Tale intervento si caratterizza come una buona pratica per contenuti,
metodologie, strumenti attivati. La sostenibilità sarà assicurata dalla
partecipazione ed adesione al progetto delle reti di soggetti, pubblici
e privati, attivi sui singoli territori tra cui, i dirigenti
scolastici, i docenti, i giovani a rischio e le famiglie; ma anche gli
Uffici scolastici regionali, gli operatori dei Consultori familiari, le
Prefetture U.T.G, i Sert, le AA.SS.LL, i Tribunali dei minori, le Forze
dell’ordine, i servizi sociali, del privato-sociale, delle parrocchie
impegnate in attività per ragazzi. Più in particolare attraverso
l’intervento si intende raggiungere i seguenti obiettivi:
potenziare le attività dei Centri per la dispersione
istituiti presso gli Istituti scolastici coinvolti nel Progetto
rendendoli il punto di riferimento della rete dei soggetti attivati nel
corso del Progetto;
individuare e diffondere modelli d’intervento sia di
prevenzione primaria, rivolti cioè a tutti i giovani adolescenti a
rischio, sia di recupero, rivolti individualmente ai giovani drop out e
a protagonisti di fenomeni di bullismo;
sostenere i docenti, le famiglie e gli operatori del
territorio nei processi di educazione e formazione dei giovani;
far acquisire ai giovani comportamenti e stili di
vita improntati alla sicurezza e alla legalità attraverso interventi
che sviluppino l’apprendimento di competenze socio-emotivo-relazionali;
promuovere il benessere e lo sviluppo
dell’adolescente implementando le interazioni e le sinergie tra i
diversi soggetti presenti nel sistema locale di riferimento.
Le attività
Il progetto si divide in due fasi: una Prima fase (FASE A) di Analisi
della dispersione scolastica e del bullismo e di ricerca di buone
pratiche (dal primo al sesto mese del progetto) e una Seconda fase
(FASE B) di realizzazione degli interventi di prevenzione
primaria e di recupero nelle scuole e nel territorio (dal settimo
al ventiquattresimo mese). Questa seconda fase prevede, tra l’altro,
l’istituzione, presso ciascun istituto scolastico coinvolto, di un
Centro di ascolto e sostegno con funzione di consultorio-laboratorio e
di un Centro di aiuto allo studio e di recupero scolastico. All’interno
del Centro, e sul territorio circostante, si svolgeranno attività di
animazione, formazione, consulenza psicologica, recupero,
individualizzate e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie, ai
docenti, agli operatori.
Nella Prima fase, l’attività di ricerca – tanto per la parte relativa
all’analisi del contesto socio-economico quanto per la parte relativa
all’analisi delle buone pratiche – si allargherà anche al di là dei
territori in cui si trovano gli istituti scolastici, con l’obiettivo di
offrire una rappresentazione completa del disagio giovanile nelle
quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza e di raccogliere materiali
sulle buone pratiche attivate anche in altri contesti, nazionali ed
esteri.
Nella Seconda fase le attività si concentreranno invece sui territori
in cui si trovano gli istituti scolastici segnalati all’interno del
bando di gara e oggetto del Protocollo di intesa siglato tra il
Ministero dell’Interno ed il Ministero della Pubblica Istruzione.
Tutte le fasi del progetto saranno accompagnate da attività di
sensibilizzazione e comunicazione finalizzate a creare una rete
permanente sul territorio e a sensibilizzare l’opinione pubblica.
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