A tanto ammontano
i mandati di pagamento che gli uffici amministrativi della giunta
regionale hanno inviato alle scuole molisane. Serviranno per pagare gli
stipendi ai docenti precari impegnati nei progetti attuati grazie ad
un'intesa tra Regione e Miur. Un primo passo dopo le proteste, visto
che restano da accreditare ancora parecchie risorse. Sì, perchè in
totale è stato stanziato un milione e quattrocentomila euro per
migliorare l'offerta formativa e far fronte alle mille criticità che
sono derivate dai tagli imposti dalla riforma Gelmini. In sostanza, le
scuole hanno presentato progetti nel tentativo «arginare» la
situazione. «La Regione – sottolinea il segretario della Flc Cgil
Sergio Sorella –, pur approvandoli, non aveva ancora accreditato un
euro. Anzi, aveva chiesto di ridurre il tempo entro il quale tali
progetti dovevano essere realizzati, con un'evidente contrazione anche
delle risorse, un pregiudizio per i precari soggetti ad una
decurtazione dello stipendio programmato ed un impoverimento
dell'offerta formativa organizzata». Da qui la rivolta di precari e
sindacati, con tanto di lettere, comunicati e richieste di incontro .
«Finalmente, la giunta regionale – ha ribadito Sorella – ci ha dato
ascolto. È un primo passo ancora non sufficiente. Chiediamo
all'assessore all'istruzione di consentire alle scuole di poter portare
a termine i progetti programmati entro i tempi concordati, ritirando la
determina dirigenziale con la quale si chiede di cessare le iniziative
formative entro il 31 maggio prossimo». E naturalmente i sindacati
chiedono adesso di procedere rapidamente all'accredito delle altre
risorse messe a disposizione. «Continueremo a vigilare – ha assicurato
il segretario della Cgil – affinché i diritti dei lavoratori siano
rispettati e proseguiremo nella rivendicazione di maggiori risorse per
la scuola pubblica molisana soggetta ad un continuo impoverimento». E
le previsioni per il prossimo anno scolastico non sono certo
incoraggianti. Si parla infatti di ulteriori tagli con trentanove
docenti in meno. Ridotti anche i posti per il personale Ata (-35). Si
sommeranno così ai milleducento posti che la scuola molisana ha perso
negli ultimi quattro anni. Una tendenza che, inevitabilmente,
compromette anche la bontà dell'offerta formativa e la gestione degli
istituti.
Iltempo.it