Progettato in Italia,
nell'universita' Sapienza di Roma - Avranno un cuore di cristallo i
computer del futuro che useranno la luce per trasmettere le
informazioni. I fisici dell'università Sapienza di Roma sono infatti
riusciti a individuare il metodo per disegnare le proprietà fisiche del
cristallo che controlla la propagazione della luce di queste macchine
da calcolo. La tecnica, messa a punto nell'ambito del progetto europeo
Patchycolloids finanziato dall'European Research Council, e' illustrata
su Nature Communications. ''Per il funzionamento dei computer fotonici
è necessario usare dei particolari cristalli simili all'opale presente
in natura'', spiega Francesco Sciortino, professore di Struttura della
materia alla Sapienza e responsabile scientifico del progetto. ''Si
tratta di cristalli formati da particelle colloidali, ovvero - aggiunge
- piccolissime particelle disciolte in un solvente e dotate di
dimensioni comprese fra le decine di nanometri e il micron, quindi
paragonabili alla lunghezza d'onda della luce''. A differenza del
prezioso minerale multicolore, però, i cristalli per i computer del
futuro dovranno essere ''puri, formati cioè da particelle orientate
tutte nella stessa direzione'', precisa. Per assemblare questo
cristallo perfetto i ricercatori hanno pensato di agire sulle proprietà
superficiali delle particelle colloidali. In particolare, hanno
disegnato sulla loro superficie delle zone triangolari con proprieta'
attrattive, riuscendo così a imporre la geometria con cui le particelle
interagiscono e si auto-assemblano nel cristallo. Oltre a trovare
applicazione nell'ottica quantistica, il nuovo metodo consentirà di
realizzare materiali con caratteristiche fisiche diverse a seconda
della direzione con cui vengono sollecitati, potendo per esempio
rispondere differentemente agli sforzi di taglio e di compressione.
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