Il SISA
dichiara lo stato d’agitazione contro il “Fiscal Compact” che
stabilisce per la scuola licenziamenti indiscriminati, abolizione delle
tredicesime, ulteriori trattenute sugli stipendi, nessuna assunzione di
precari per almeno tutto il decennio 2012 – 2022. A Genova per
ricordare Carlo Giuliani e le ragioni sempre attuali di un movimento
che da oltre un decennio chiede giustizia e uguaglianza nelle relazioni
internazionali e il primato dei beni comuni contro ogni speculazione
finanziaria.
Siamo tuttavia chiamati a dichiarare lo stato di agitazione del
comparto scuola.
Ieri il parlamento ha approvato il “Fiscal Compact” che stabilisce per
la scuola licenziamenti indiscriminati, abolizione delle tredicesime,
ulteriori trattenute sugli stipendi, nessuna assunzione di precari per
almeno tutto il decennio 2012 – 2022. Tali misure sono infatti
inevitabili, visto che il “Fiscal Compact” impone di azzerare il
deficit italiano con manovre obbligatorie fatte di tagli da 45 miliardi
di euro all'anno per venti anni. Per avere un termine di paragone si
ricordi che la spending review di Monti cancella solo 9 miliardi l’anno
per tre anni. Tali tagli dovranno essere applicati da qualunque governo
venga più o meno eletto dai cittadini o imposto da un presidente della
Repubblica autocratico e saranno controllati dall’Unione Europea, la
quale avrà il potere di esigere correzioni delle iniziative decise dal
governo italiano nel caso non garantiscano i tagli previsti.
Per la scuola si prepara una tragica stagione di tagli, prima dei
licenziamenti chiediamo l’applicazione della cassa integrazione e la
promozione di scuole autogestite, come da noi concordato con il
movimento milaniano lo scorso mese.
Davide Rossi
Segretario generale