In queste ore
tutti gli organi di informazione riportano la notizia del "salvataggio"
dell'orario degli insegnanti curriculari mediante risparmi recuperati
in vario modo anche dai bilanci di altri ministeri, oltre al Miur. Tale
notizia non può che trovarci soddisfatti, in quanto abbiamo vissuto
sulla nostra pelle quanto la professione docente possa essere logorante
e abbiamo visto le “24 ore" come una fabbrica di nuove inidoneità.
Tuttavia constatiamo che mentre per i curriculari sono stati fatti
sforzi inimmaginabili da tutte le componenti politiche, altrettanto non
è stato fatto per i docenti utilizzati in altri compiti per gravi
motivi di salute, che già lavorano per 36 ore settimanali nonostante le
malattie invalidanti. Eppure la cifra richiesta per evitare il
passaggio nel ruolo ATA è inferiore e facilmente reperibile. Questo ci fa riflettere
che in fondo sono molto più i NUMERI che i PRINCIPI a muovere le
decisioni.
Auspichiamo che i partiti e i parlamentari più sensibili vadano oltre
questa percezione e tengano fede alle promesse fatte in più occasioni
nell'ultimo semestre. Solo in tal modo si riapproprieranno della loro
funzione di rappresentanti delle istanze dei cittadini e dei
lavoratori. Tutti, anche quelli che "contano" di meno.
Coordinamento
Nazionale Bibliotecari Scolastici
Conbs.altervista.org