Mentre il
presidente Pacifico è in audizione dinanzi alla Commissione Europea, a
Bruxelles - per denunciare la mancata applicazione, in Italia, della
Direttiva Comunitaria 1999/70 CE, che pure il nostro ordinamento ha
recepito nel D.lgs.368/2001 -, l’On. Tonino Russo si fa sentire a
Montecitorio. La procedura d’infrazione 2010/2124, avviata dalla
Commissione europea il 14 marzo 2011, è attualmente messa in mora ai
sensi dell’art. 258 TFUE. La Commissione ritiene che la prassi di
impiegare personale ausiliario tecnico amministrativo nella scuola
pubblica per mezzo di una successione di contratti a tempo determinato,
senza misure atte a prevenirne l’abuso, non ottempera agli obblighi di
cui alla clausola 5 dell’Accordo quadro concluso il 18 marzo 1999 tra
le organizzazioni interprofessionali a carattere generale CES, UNICE e
CEEP. Riportiamo due comunicazioni, da www.toninorusso.it. "Il 15
novembre ho scritto una lettera alla Presidente della VII Commissione,
Manuela Ghizzoni, per segnalare la risposta negativa che ho ricevuto in
merito alla legittima richiesta di consultazione della procedura
d'infrazione avviata dalla Commissione europea contro il nostro paese
circa la prassi di impiegare personale della scuola pubblica per mezzo
di una successione di contratti a tempo determinato, senza misure atte
a prevenirne l'abuso. Le ho dunque chiesto di rivolgere un'istanza
ufficiale al Dipartimento Politiche Comunitarie perché sia finalmente
possibile avere una copia di questo atto. Non si può impedire ad un
parlamentare della Repubblica che ha il potere di sindacato ispettivo
di accedere a documenti utili per l'esercizio del suo mandato. In
questo senso, la Presidente Ghizzoni ha mostrato il massimo della
sensibilità scrivendo al Miur per chiedere chiarimenti immediati, oltre
ai documenti stessi riguardanti la procedura di infrazione n.
2010/2124. Sia chiaro che non demorderemo finché non saremo venuti in
possesso di questo documento, che rappresenta un passaggio fondamentale
nella ricerca di soluzioni efficaci per provare a superare questo
odioso abuso. Del resto, lo stesso Dipartimento delle Politiche
Comunitarie, pur negandoci i documenti, per presunte ragioni formali,
ha ampiamente riconosciuto la validità delle ragioni che hanno condotto
la Commissione europea ad avviare la procedura”. "Temo che rischia di
alimentarsi di un nuovo sconcertante episodio la saga dell'occultamento
dei documenti sulla reiterazione dei contratti a tempo determinato dei
docenti precari. Per tale ragione ho inviato una lettera all'ufficio
massimario della Cassazione per avere finalmente la possibilità di
accedere ad una copia della relazione tematica sul precariato
scolastico. Tale documento sembra confermi pienamente le ragioni che
hanno condotto la commissione europea ad avviare una procedura
d'infrazione contro il nostro paese in merito all'abuso di contratti a
tempo determinato per il personale scolastico. Questa relazione risulta
essere stata depositata il 24 ottobre con il numero 190 ma
inspiegabilmente non è stata ancora resa pubblica. Anche in questo
caso, come per la procedura di infrazione, pretenderemo massima
chiarezza e trasparenza. Nessuno pensi, anche al ministero
dell'istruzione di poter continuare ad occultare atti pubblici in cui
si certifica la violazione dei diritti del personale della scuola".
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