Andiamo con ordine. Quest’anno, come pronosticato, i pensionamenti del personale della scuola in provincia di Bari toccheranno un picco negativo, mai registrato prima. Tra tutti i profili (ausiliari, tecnici e amministrativi) del personale ATA rientranti nell’organico dell’Ambito Territoriale di Bari (intera provincia i Bari e quasi tutta BAT), hanno presentato domanda di pensionamento soltanto in 81, mentre 308 sono i docenti aspiranti a pensione di tutti gli ordini di scuola. Si tratta, precisiamo, delle istanze di cessazione che, ad una verifica più approfondita, potrebbero ulteriormente ridursi.
Se si pensa che i pensionamenti effettivi l’anno scorso sono stati più del doppio e due anni fa più del triplo di quelli attuali, si può intuire quale impatto devastante abbia provocato e provocherà la riforma Fornero sulla qualità del servizio scolastico e sul turn over del personale scolastico.
Qualifiche |
2011* |
2012* |
2013° |
Personale ATA |
251 |
157 |
81 |
Collaboratori scolastici |
132 |
84 |
46 |
Assistenti amministrativi |
73 |
56 |
23 |
Assistenti tecnici |
19 |
12 |
2 |
DSGA |
27 |
5 |
10 |
Personale docente |
967 |
651 |
308 |
Infanzia |
81 |
64 |
33 |
Primaria |
257 |
160 |
70 |
Secondaria I Grado |
300 |
193 |
89 |
Secondaria II Grado |
334 |
234 |
116 |
I posti liberati dai pensionamenti, infatti, sono utilizzati dall’Amministrazione scolastica per permettere la mobilità del personale docente e ATA della scuola. Una così drastica riduzione delle cessazioni, unita al sostanziale stallo delle iscrizioni degli alunni e ad organici ormai ridotti all’osso, si ripercuoterà negativamente sulle opportunità di trasferimento dei lavoratori (specie di quanti tenteranno di rientrare a Bari da altre province) e sulle possibilità di lavoro.
Infatti, tutti i posti rimasti liberi dopo i trasferimenti (che i docenti potranno chiedere fino al 9 aprile) vengono impiegati per le assunzioni in ruolo e per le nomine annuali. Una riduzione così drastica dei pensionamenti non solo produce un corpo docenti più anziano - con buona pace della qualità del servizio e del ringiovanimento della classe docente, retoricamente sbandierato dagli ultimi ministri, ma smentito dai fatti – ma riduce sensibilmente anche le occasioni di lavoro dei giovani precari.
Dal canto suo la FLC CGIL di Bari continuerà a rivendicare il diritto al pensionamento di tutti i lavoratori “quota 96” anche proseguendo le 40 vertenze in atto presso i tribunali di Bari e Trani e ad esigere una modifica delle disposizioni previdenziali e contrattuali che garantiscano la tutela dei lavoratori a fine carriera, la qualità del servizio e le opportunità di lavoro per i giovani precari.
bari@flcgil.it