Profumo firma
decreto che aggiorna requisiti di accessibilità - Siti internet della
Pubblica Amministrazione a prova di disabilità. Il ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con delega
all’Innovazione della PA, Francesco Profumo, ha firmato oggi il decreto
che aggiorna i requisiti per l’accessibilità dei siti web delle PA,
allineandoli ai migliori standard internazionali. Il decreto, che è ora
al vaglio della Corte dei Conti, recepisce le indicazioni dell’Unione
Europea in tema di accessibilità delle informazioni e dei servizi
erogati dai siti delle pubbliche amministrazioni, consentendo loro di
poter sviluppare servizi tecnologicamente innovativi nel rispetto del
diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalla disabilità, di
poterne usufruire. Ciò significa che ogni sito dovrà essere accessibile
in ogni sua parte, senza che determinate tecnologie o programmi possano
inficiarne la fruizione da parte di cittadini portatori di qualsiasi
disabilità. Soprattutto, da ora sarà possibile utilizzare tecnologie
differenti dal normale HTML, quindi creare applicazioni nel web
utilizzabili da tutti. Si tratta dunque di un decreto che guarda al
futuro, senza limitare la tecnologia d’utilizzo. Inoltre, questa nuova
impostazione archivia i programmi ‘statitici’ a favore di quelli
‘sociali’, che favoriscono lo scambio di comunicazioni e servizi tra
persone. Grazie a questi requisiti, il cittadino con disabilità non
sarà spettatore passivo ma cittadino con possibilità di partecipare,
ottenere informazioni e servizi indipendentemente dalla sua disabilità,
nel rispetto dell'art. 3 della Costituzione italiana, applicato alle
nuove tecnologie. Il nuovo decreto aggiorna i requisiti previsti dalla
legge “Stanca”, emanati nel 2005, e – tecnicamente – recepisce i
principi della specifica internazionale di riferimento W3C WCAG 2.0 al
livello “AA”. Così facendo, l’Italia si pone tra i primi Paesi in
Europa ad accogliere e rendere operativi i criteri più rigorosi per
l’accessibilità dei contenuti per il web, siano essi pagine
informative, documenti scaricabili, applicazioni o social network.
Miur