La storia che racconta un ''banale'' viaggio in littorina Biancavilla-Bronte e ritorno.
La storia di chi non fa clamore, di chi non emerge, perchè non urla, non invade, non fa business. Ma il raccontarla sa di gesta antiche ed eroiche.
Questa è la storia di Antonino e del suo insegnante Carmelo, dei diciannove compagni di viaggio.
La storia di una scuola che funziona perchè funzionano i docenti che amano il loro lavoro, i loro studenti.
La storia di un padre e una madre, Angelo e Nuccia, che hanno insegnato ad Antonino, che non ci sono limiti quando si vuole e ne vale la pena, e che sempre e comunque loro ci saranno sempre.
Questa è la storia di Niki, precario di cooperativa sociale, che non si tira indietro perchè il suo orario di lavoro è già finito.
Il raccontarla per me, è diventata occasione di condivisione con i lettori di Aetnanet e di denuncia di un Italia che ''non cambia e non vuol cambiare'' come dice Antonino, quando mi ha raccontato il suo rocambolesco viaggio di 21 chilometri con ' la litturina da Ciccumetnea'' . Un viaggio a con gli occhi pieni di Stranizza d'amuri...disturbato da gradini, scale, portiere strette e bigliettai poco cortesi.
La campana del Liceo delle Scienze Umane a Biancavilla, suona come tutte le mattine stizzita e insistente; 8. 20 del 14 febbraio 2013, per la III B è un giorno speciale. Si va a Bronte con la littorina, della Circum-Etnea. Liceo classico Capizzi, in programma, le parole d'amore e pianto di Dante, il prof. Mineo, nel giorno degli innamorati, legge e commenta il V Canto, l'amore di Paolo e Francesca che si rinnova e commuove, centinaia di studenti. Un modo di fare scuola, fuori dalle mura della scuola.
In prima fila Antonino, la sua sedia a rotelle spesso appoggio dei compagni stanchi, il posto dove appendere zaini, borsette...i pensieri di Antonio Filosofosergi suo generoso compagno di banco. Due occhi neri e furbi sempre attenti, seguono rapidi tutto quello che accade, un senso dell'umorismo spiazzante, con battute che non risparmiano niente e nessuno. Innamorato di quanto c'è di bello nella vita e, in particolare di Jaqueline, occhi grandi e mille fantastici riccioli che ondeggiano incantatori.
La storia d'amore del bel Paolo e della sua Francesca, vecchia di secoli fa da controcanto alla freschezza dell'innamoramento semplice e adolescenziale dei liceali in littorina.
'' - Buonsanvalentino amore mio. Ho scritto, questo per te. Ho impiegato ventinove giorni, cinque ore e trentadue minuti, per scriverti queste parole - Tutta colpa del prof. se non ti piacerà. E, se ti piacerà, tutto merito mio. Ho cercato le parole giuste, per dirti ti voglio bene. Poi le ho posate, sui tasti grandi e colorati della mia tastiera. Le ho messe sulla T, sulla I , sulla A, sulla M, sulla O; ho lasciato che dormissero per giorni, poi ad una ad una le ho svegliate per te''.
Tra lettere, baciperugina e sms innamorati e cigolii arrugginiti di rotaie e treno, l'arrivo a Bronte
Altri gradini in stazione.
Altri gradini nell'aula Magna del Liceo brontese... per fortuna non limite e non barriera, il gruppo impavido avanza, al Capizzi la solidarietà dei collaboratori scolastici fa da ascensore, e i ragazzi guadagnano la sala e Dante.
Un su e giù, per i 21 cuori generosi di questo viaggio. Una fatica che ha il sapore della conquista.
Si arriva bene, se si arriva tutti. Si può decidere di arrivare ovunque, oppure, si può decidere di non partire. E si era deciso di partire a dimostrazione che le barriere architettoniche sono barriera e limite, non per Antonino, non per Carmelo che hanno voluto questo viaggio, bensì, per chi avrebbe dovuto e potuto, riprogettare la Ferrovia CircumEtnea.
Ventuno chilometri, ventuno gradini, ventuno fantastiche anime della scuola italiana, per non demordere, per non abbattersi e rinunciare, per costruire e andare avanti, pur nella consapevolezza che non esiste e non esisterà mai un luogo totalmente accessibile, nè a Bronte nè altrove, se non si ha la voglia di superare le barriere personali, i limiti; i limiti che altri impongono.
Antonino e Carmelo, a San Valentino hanno regalato a tutti una lezione d' amore e coraggio.
Hanno insegnato che per realizzare piccole i sogni, ci vuole passione, pazienza, impegno, fatica, serve il coraggio di scardinare logiche determinate da abitutdine e rassegnazione.
Se si prova a sommare il numero di ore passate con i ragazzi, e si sottrae il numero di ore dedicate a riempire di scrittura carte e registri, i discorsi di lunghissime riunioni e il tempo al ciacchericcio da corridoio. Il totale che si otterrà, purtroppo negativo, è la scuola italiana.
E che cosa resterà di una scuola così?
Resteranno le vite dei ragazzi e degli insegnanti. Rimarranno i loro sogni. Finchè qualcuno non li raccoglie.
Carmelo, ascolta, custodisce e cospira, perchè i sogni di Antonino e dei suoi 19 compagni, si possano realizzare. .
E, il sogno continua con il prossimo viaggio, già in programma.
Destinazione?
Oltre il limite.
Lascia che io ti tocchi
con le mie parole
perchè le mie mani giacciono
floscie come guanti vuoti,
lascia che le mie parole accarezzino
i tuoi capelli,
scendano lungo la tua schiena e ti
solletichino il ventre;
perchè le mie mani leggere che volano
libere come mattoni ignorano
la mia volontà e rifiutano
caparbiamente di realizzare i miei
più segreti desideri;
lascia che le mie parole entrino
nella tua mente recando fiaccole,
accoglile di buon grando nel tuo essere,
così che ti possano accarezzare
gentilmente l'animo.
con le mie parole
perchè le mie mani giacciono
floscie come guanti vuoti,
lascia che le mie parole accarezzino
i tuoi capelli,
scendano lungo la tua schiena e ti
solletichino il ventre;
perchè le mie mani leggere che volano
libere come mattoni ignorano
la mia volontà e rifiutano
caparbiamente di realizzare i miei
più segreti desideri;
lascia che le mie parole entrino
nella tua mente recando fiaccole,
accoglile di buon grando nel tuo essere,
così che ti possano accarezzare
gentilmente l'animo.
Versi di Mark O'Brien da ''Poesia d'amore per nessuna in particolare''